BIODIVERSITA' - Al primo posto ci deve essere il rapporto uomo-natura
I ricercatori sollecitano un cambiamento di strategia, in base alla quale qualsiasi possibile danno alla salute umana dovrebbe innescare azioni preventive, anche in mancanza di garanzie misurabili

Fatto
Anche se cibo, cultura e clima sono estremamente collegati, i governi devono tenere conto delle connessioni inestricabili quando prendono decisioni sull'ambiente. Lo suggeriscono gli scienziati.
In uno studio condotto dall'Università di Plymouth, Regno Unito, un team multidisciplinare di specialisti in ecologia delle profondità marine, governance ambientale, servizi ecosistemici e diritto ha chiesto una rivalutazione delle procedure utilizzate per prendere decisioni che hanno un impatto sulla biodiversità.
I ricercatori sollecitano un cambiamento di strategia verso una di prudenza, in base alla quale qualsiasi possibile danno alla salute umana dovrebbe innescare azioni preventive, anche in mancanza di garanzie misurabili.
"Indipendentemente da quanto poco chiare possano essere le prove, la legge sui diritti umani impone la sua considerazione nei processi decisionali. Sappiamo molto poco di alcune parti significative del nostro pianeta, come le profondità oceaniche. Tuttavia, queste aree sono vitali per il benessere umano globale. L'incertezza in queste relazioni non dovrebbe ostacolare il processo decisionale". ha affermato la Dott.ssa Holly Niner, Global Challenge Research Fellow presso l'Università di Plymouth.
Nello studio, pubblicato sulla rivista NPJ Ocean Sustainability, il team ha sottolineato che la perdita di biodiversità non riguarda solo i cali misurabili di habitat e specie.
"Per proteggere la biodiversità per le generazioni future, dobbiamo sfidare l'attuale contesto del processo decisionale ambientale. La perdita di biodiversità dovrebbe essere considerata una questione di diritti umani, allineando il processo decisionale ai progressi nel diritto internazionale sui diritti umani", ha affermato la Dott.ssa Sian Rees, Professore associato di Sistemi socio-ecologici presso l'università.
Le sfide della governance ambientale sono particolarmente pronunciate nell'oceano profondo, che copre circa il 60% della superficie terrestre ma rimane in gran parte inesplorato.
Nonostante ciò, gli habitat e la biodiversità delle profondità marine sono cruciali per la salute del pianeta e per l'umanità.
I ricercatori sostengono che esistono prove sufficienti per prevedere i danni e integrare questi valori nelle decisioni che potrebbero mettere a rischio la biodiversità e il benessere umano.
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