BORSE EMERGENTI - Sui massimi da Febbraio, anche senza il contributo della Borsa cinese
Le azioni dei mercati emergenti asiatici sono state penalizzate dai recenti timori per la ripresa della Cina e dai rischi geopolitici, ma i venti favorevoli derivanti dai cambiamenti della catena di approvvigionamento, i dati demografici favorevoli e i fondamentali economici resilienti sono destinati a sostenere i guadagni a lungo termine nei mercati emergenti asiatici, nonostante i rischi della Cina.

Fatto
L'indice MSCI Emerging Markets ha portato a termine venerdì l'ottava seduta positiva delle ultime dieci, nonchè la terza settimana al rialzo di seguito, spingendosi sui massimi da Febbraio.
La performance da inizio anno si amplia a +7,80%, mentre si riduce parte del ritardo sulla performance dell'indice MSCI World (che raggruppa le principali borse sviluppate) ad oggi intorno a +13,80%.
Le azioni dei mercati emergenti asiatici sono state penalizzate dai recenti timori per la ripresa della Cina e dai rischi geopolitici, ma i venti favorevoli derivanti dai cambiamenti della catena di approvvigionamento, i dati demografici favorevoli e i fondamentali economici resilienti sono destinati a sostenere i guadagni a lungo termine nei mercati emergenti asiatici, nonostante i rischi della Cina.
In primo luogo, le aziende globali stanno attivamente spostando parte delle catene di approvvigionamento al di fuori della Cina, con conseguenti flussi di affari e investimenti verso i suoi vicini regionali.
La recente mossa di Apple per diversificare la produzione di iPhone dalla Cina all'India è l'esempio più eclatante.
Secondo l'FMI, la quota di mercato globale della Cina sugli investimenti diretti esteri in settori strategici, come i semiconduttori, è in calo dal 2021, mentre la quota di mercato del resto dell'Asia è aumentata. Negli Stati Uniti, la quota percentuale delle importazioni dalla Cina è in calo dal 2018 ed è destinata a essere superata dalle importazioni dall'India, da Taiwan e dalle economie dell'Asean.
Inoltre, è probabile che questo sia solo l'inizio di un lungo processo, anche perchè, per esempio, la produzione manifatturiera della Cina è 10 volte quella dell'India, la seconda più grande economia emergente in Asia, e più di 50 volte quella del Vietnam.
Parte del vantaggio competitivo globale della Cina nel settore manifatturiero è sempre stato il costo relativamente basso della sua forza lavoro, ma oggi molte economie asiatiche, come India, Indonesia e Vietnam, sono competitive con la Cina in questo senso.
Rispetto alla Cina, tuttavia, la mancanza di infrastrutture di alta qualità e di ampi bacini di lavoratori istruiti ha reso queste economie più adatte alle industrie ad alta intensità di manodopera e ai beni di basso valore aggiunto, come l'abbigliamento, ... per ora.
Col passare del tempo, lo sviluppo complessivo, in termini di automazione della produzione e di ecosistemi della catena di approvvigionamento, potrebbero favorire anche le attività a maggiore valore aggiunto. Un fattore decisivo sta nella demografia: contrariamente all'invecchiamento della popolazione cinese, i paesi asiatici emergenti più popolosi, tra cui India e Indonesia, sono destinati a raccogliere i frutti di una demografia favorevole nei prossimi anni.
La popolazione cinese è in calo a causa dell'indebolimento del tasso di fertilità. È probabile che l'indice di dipendenza della Cina, definito come il numero di persone a carico nella sua popolazione rispetto a quelli di età compresa tra 15 e 64 anni, aumenti sfavorevolmente. Allo stesso tempo, le Nazioni Unite prevedono che la popolazione in età lavorativa diminuirà potenzialmente di un quarto entro il 2050.
Attualmente, l'età media in Cina è di circa 38 anni. Al contrario, India, Indonesia e Vietnam godono di una demografia più giovanile con un'età media inferiore a 33 anni. Si prevede che gli indici di dipendenza in questi paesi rimarranno favorevolmente bassi nel prossimo decennio. È quindi probabile che i rivali regionali della Cina godranno per anni dei vantaggi comparativi e del potere di consumo di una forza lavoro più giovane ed energica.
Le azioni dei mercati emergenti sono scambiate mediamente a un P/E di 12,60x secondo le stime del consenso raccolto da Bloomberg, contro un P/E medio di 17,0x dell'indice MSCI World.
Effetto
Composizione MSCI Emerging Markets. L'indice MSCI Emerging Markets comprende in totale 24 Paesi: Arabia Saudita, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Repubb…
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