BITCOIN - Jane Street e Jump Trading si ritirano dal trading di criptovalute negli Usa

Fatto

Bitcoin si muove poco sotto i 28mila usd e non riesce a riprendere vigore. La notizia che Binance per qualche ora ha messo in pausa i prelievi ha tramortito molti operatori, che hanno temuto il peggio e purtroppo i precedenti non mancano.

Intanto, i market maker Jane Street e Jump Trading si stanno ritirando dal trading di criptovalute negli Stati Uniti con l'intensificarsi della repressione normativa del settore, ha riferito Bloomberg, citando una persona a conoscenza della decisione.

Jane Street è una società che impiega più di 2.000 persone con presenza a New York, Londra, Hong Kong, Amsterdam e Singapore. L'azienda negozia un'ampia gamma di asset class in più di 200 sedi in 45 paesi. La società è uno dei più grandi market maker, scambiando titoli per un valore di oltre 17 trilioni di dollari nel 2020.

Jump Trading è una società di trading, specializzata nelle strategie di trading algoritmico e ad alta frequenza. L'azienda ha oltre 700 dipendenti a Chicago, New York, Austin, Londra, Tel Aviv, Singapore, Shanghai, Bristol, Gurgaon, Gandhinagar, Sydney, Amsterdam, Hong Kong e Parigi ed è attiva in futures, opzioni, criptovalute e azioni in tutto il mondo.

La società è membro del Principal Traders Group, un gruppo consultivo formato dalla Futures Industry Association (FIA) per rappresentare i principali trader (ovvero società di trading proprietarie indipendenti che negoziano solo per conto proprio).

Jump è stato finanziato privatamente per tutta la sua esistenza.

Entrambe le aziende stanno ancora facendo mercato e non abbandonano del tutto l'industria delle criptovalute, ha detto Bloomberg citando sempre la fonte.

Tuttavia, Jane Street sta ridimensionando i suoi piani di espansione globale delle criptovalute, mentre Jump Crypto - l'unità di scambio di risorse digitali di Jump Trading - si sta ritirando dai mercati statunitensi, sebbene stia ancora pianificando di espandersi a livello internazionale, ha riferito il notiziario citando due persone che hanno familiarità con la questione.

I responsabili politici e le autorità di regolamentazione Usa hanno intensificato la pressione normativa sull'industria delle criptovalute dopo lo spettacolare crollo dell'exchange FTX.

La mossa ha spaventato sia i veterani del settore che gli investitori. Alcuni osservatori l'hanno persino definita una "guerra alle criptovalute" e giganti del settore come Coinbase hanno reagito pubblicamente alla SEC.

Effetto