Wall Street sale grazie ai dati macro ed alle trimestrali
I mercati di Wall Street registrano un trend positivo, con l'S&P 500 ai massimi settimanali

I mercati di Wall Street mostrano un trend positivo, con l'S&P 500 che raggiunge i massimi settimanali, supportato da dati sull'inflazione 'core' di dicembre migliori del previsto e dalle ottime performance finanziarie delle principali banche americane.
Alle 16:40, il Dow Jones Industrial Average segna un incremento di 609,54 punti, corrispondente all'1,43%, arrivando a 43.127,82.
L'S&P 500 avanza di 94,83 punti, pari all'1,62%, toccando i 5.937,74, mentre il Nasdaq Composite cresce di 436,33 punti, con un aumento del 2,29%, a 19.480,72.
Tra le banche, JPMORGAN CHASE & CO registra un incremento dello 0,8% grazie a utili record, mentre WELLS FARGO guadagna il 5,2% dopo risultati superiori alle aspettative nel quarto trimestre, sostenuti da una ripresa nel settore del dealmaking.
GOLDMAN SACHS cresce del 5,8% con il miglior utile trimestrale dal 2021, e CITIGROUP avanza del 6,3% dopo il ritorno all'utile.
BLACKROCK, infine, segna un +3,5% dopo aver raggiunto un patrimonio record di 11.600 miliardi di dollari.
L'inflazione Usa
A dicembre, l'inflazione negli Stati Uniti ha registrato un incremento leggermente superiore alle attese, principalmente a causa dell'innalzamento dei prezzi energetici. Secondo il Dipartimento del Lavoro, l'indice dei prezzi al consumo ha mostrato un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente, dopo un incremento dello 0,3% a novembre. Su base annuale, l'inflazione ha raggiunto il 2,9%, in crescita rispetto al 2,7% di novembre.
Il consensus aveva previsto un aumento mensile dello 0,3% e annuale del 2,9%.
Escludendo cibo ed energia, i prezzi sono aumentati dello 0,2%. L'indice 'core' ha visto un incremento dello 0,3% per quattro mesi consecutivi, con un aumento annuale del 3,2%.
Dollaro e altre valute
Mercoledì, il dollaro ha mostrato un indebolimento rispetto alle principali valute dopo che dati economici più favorevoli del previsto hanno ridotto le preoccupazioni per un'accelerazione dell'inflazione, aumentando le probabilità che la Federal Reserve possa ridurre i tassi d'interesse due volte entro la fine dell'anno.
L'indice del dollaro, che confronta la valuta con sei altre, è sceso dello 0,2% a 109,02, allontanandosi dal massimo di 26 mesi di 110,17 toccato lunedì.
Il dollaro ha mostrato una maggiore reattività alle notizie economiche, influenzato anche dalle recenti dichiarazioni sui dazi.
Con l'arrivo della prossima settimana di Donald Trump alla Casa Bianca, gli analisti prevedono che alcune delle sue politiche possano stimolare la crescita e aumentare le pressioni sui prezzi.
Nel frattempo, il dollaro ha perso l'1% rispetto allo yen, scendendo a 156,41 yen, mentre quest'ultimo ha guadagnato terreno dopo le dichiarazioni del governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, riguardo a possibili aumenti dei tassi.
In Gran Bretagna, un rallentamento dell'inflazione ha portato sollievo alla sterlina, che ha guadagnato lo 0,3% a 1,2247 dollari.
Infine, l'euro ha registrato una leggera flessione dello 0,1% a 1,0299 dollari, mentre il renminbi cinese si è mantenuto stabile a 7,3308 per dollaro, mostrando una tendenza debole nonostante segnali di rigidità nei mercati monetari interni.