Wall Street raggiunge nuovi massimi storici

I principali indici di Wall Street hanno toccato nuovi massimi in attesa della decisione sui tassi d'interesse della Federal Reserve

La bandiera americana sventola orgogliosa davanti a un campo di grano dorato, simbolo di libertà e prosperità

I principali indici di Wall Street hanno raggiunto nuovi massimi in vista della decisione sui tassi d'interesse della Federal Reserve prevista per giovedì, prolungando un forte rally innescato dal sorprendente ritorno di Donald Trump alla presidenza.

All'apertura, il Dow Jones ha registrato una flessione di 11 punti, portandosi a 43718,92.

Al contrario, l'S&P 500 è salito di 18,2 punti a 5947,21, mentre il Nasdaq Composite ha guadagnato 101 punti, raggiungendo 19084,428.

Alcuni titoli, che avevano guadagnato terreno dopo la vittoria di Trump, hanno perso valore, con Trump Media & Technology in calo del 14%. Al contrario, Qualcomm ha visto le sue azioni salire del 5,6% dopo aver previsto risultati superiori alle attese, mentre Arm Holdings ha registrato un calo del 3% a causa di previsioni deludenti.

Moderna ha guadagnato il 7,5% grazie a un profitto inaspettato nel terzo trimestre, mentre Warner Bros Discovery e Ralph Lauren hanno registrato rispettivamente un aumento del 5% e dell'8,2% dopo risultati sorprendenti.

Il VIX, l'indice della paura di Wall Street, ha toccato un minimo di sei settimane.

Giovedì, il prezzo del petrolio ha subito un ulteriore calo, prolungando una fase di vendite innescata dalle elezioni presidenziali statunitensi. Un dollaro forte e una diminuzione delle importazioni di greggio in Cina hanno avuto un impatto maggiore rispetto ai rischi di offerta legati a una presidenza Trump e ai tagli produttivi causati dall'uragano Rafael. L'elezione di Donald Trump ha inizialmente provocato un crollo dei prezzi del petrolio, scendendo di oltre 2 dollari, mentre il dollaro si rafforzava. Tuttavia, i prezzi del greggio hanno successivamente recuperato parte delle perdite, chiudendo mercoledì con una flessione inferiore all'1%. I futures sul Brent hanno perso 66 centesimi, attestandosi a 74,26 dollari al barile, mentre il WTI ha registrato un calo di 80 centesimi, scendendo a 70,89 dollari. Le pressioni al ribasso sono attribuibili a un dollaro robusto e a una domanda debole, mentre le tensioni geopolitiche, come le possibili sanzioni a Iran e Venezuela, potrebbero influenzare i prezzi.