Wall Street in rialzo, scende il petrolio

Martedì, Wall Street ha aperto in rialzo mentre gli investitori valutano i decreti del presidente Trump su energia e immigrazione

Una bandiera a stelle e strisce che danza al vento su un molo affollato, mentre il sole tramonta all'orizzonte

Martedì, i principali indici di Wall Street hanno avviato la giornata in rialzo, mentre gli investitori analizzano i decreti firmati dal nuovo presidente Donald Trump su temi come energia e immigrazione, in attesa di conoscere le sue prime decisioni in materia commerciale.

Il Dow Jones è salito di 40,8 punti (+0,09%) a 43.528,65, l'S&P 500 ha guadagnato 17,5 punti (+0,29%) a 6.014,12, e il Nasdaq Composite è aumentato di 104,2 punti (+0,53%) a 19.734,39.

Quotazione petrolio e dollaro oggi

Martedì i prezzi del petrolio hanno registrato un calo, mentre gli investitori valutano le intenzioni del presidente statunitense Donald Trump di introdurre nuove tariffe più tardi del previsto, accompagnate da un incremento della produzione di petrolio e gas negli Stati Uniti.

I futures sul Brent hanno perso 1,52 dollari, pari all'1,9%, scendendo a 78,63 dollari al barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate sono diminuiti di 2,14 dollari, ovvero il 2,8%, attestandosi a 75,74 dollari.

Lunedì non ci sono stati scambi nel mercato statunitense a causa di una festività pubblica.

A influenzare i prezzi è stato un dollaro statunitense più forte, che rende il petrolio più costoso per chi detiene altre valute.

Dopo le dichiarazioni di Trump sulle tariffe per Messico e Canada, il dollaro ha recuperato valore, incidendo negativamente sui prezzi del petrolio. Trump ha annunciato l'intenzione di applicare tariffe del 25% sulle importazioni da Canada e Messico a partire dal 1° febbraio, contrariamente a quanto promesso in precedenza.

La sensazione iniziale di sollievo per l'assenza di misure commerciali immediate è stata rapidamente superata dalle notizie sulle nuove tariffe, portando a un cambiamento nel sentiment di mercato.

Inoltre, Trump ha accennato alla possibilità di interrompere l'acquisto di petrolio venezuelano, mentre ha promesso di rifornire le riserve strategiche, il che potrebbe stimolare la domanda di petrolio statunitense.

Infine, la prospettiva di una risoluzione delle interruzioni nel Mar Rosso ha ulteriormente pesato sui prezzi, con i ribelli Houthi che hanno dichiarato di limitare gli attacchi alle navi commerciali non collegate a Israele, a condizione che venga rispettato il cessate il fuoco a Gaza.