Valuta e banche centrali: l'incertezza continua


Il dollaro americano è stato instabile lunedì, dopo una settimana di incontri delle banche centrali, lasciando gli investitori cauti sulla politica monetaria futura. Anche lo yen era debole dopo che la Banca del Giappone ha deciso di mantenere la sua politica accomodante. L'indice del dollaro, che misura la valuta americana contro sei altre valute, è salito dello 0,049% a 102,33 ed è ancora non lontano dal minimo di un mese di 102 toccato venerdì. La Federal Reserve ha lasciato i tassi d'interesse invariati mercoledì, ma ha accennato a ulteriori aumenti per domare l'inflazione. Nel frattempo, la Banca Centrale Europea ha aumentato i tassi di interesse di 25 punti base giovedì, dando indicazioni che potrebbero seguire ulteriori aumenti. La Banca del Giappone, tuttavia, ha mantenuto la sua politica ultra-facile. Gli investitori si aspettano che la banca centrale termini il suo stringimento a luglio, con i mercati che prezzano una probabilità del 72% che la Fed alzi i tassi di 25 punti base il prossimo mese, come mostrato dallo strumento CME FedWatch, e si fermi dopo. La testimonianza del presidente della Fed, Jerome Powell, al Congresso in seguito questa settimana sarà il focus per gli investitori. Lo yen ha toccato un minimo di quasi sette mesi di 141,98 per dollaro lunedì, dopo essersi ridotto del 1% venerdì. Nel frattempo, l'euro è salito dello 0,01% a $1,0934, vicino a un picco di un mese, mentre la sterlina era piatta in giornata. Il dollaro australiano è sceso dello 0,32% a $0,686, mentre il kiwi è diminuito dello 0,26% a $0,622.