Ue lancia piano di sostegno per l'industria automobilistica
Ursula von der Leyen ha incontrato leader dell'industria automobilistica per discutere strategie di supporto

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha avuto un incontro con rappresentanti dell'industria automobilistica, sindacati e gruppi di interesse per esaminare strategie che possano supportare i produttori di auto dell'UE nella transizione verso veicoli elettrici, affrontando al contempo la concorrenza agguerrita di aziende cinesi e statunitensi.
Il settore automobilistico ha subito significativi contraccolpi, con chiusure di impianti e la perdita di 54.000 posti di lavoro tra i fornitori nel corso dell'anno passato.
Inoltre, si trova a dover fronteggiare potenziali dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti e una crescente dipendenza dalla Cina per le batterie e i materiali necessari.
Oggi, la Commissione ha riunito 22 leader del settore, tra cui i CEO di BMW, Mercedes-Benz e Renault, per un "dialogo strategico".
L'esecutivo europeo prevede di avviare una consultazione pubblica e discussioni su tecnologie chiave, con l'obiettivo di presentare un piano per l'industria automobilistica il 5 marzo.
Forvia, uno dei principali fornitori europei, ha accolto positivamente l'attenzione della Commissione, pur esprimendo la necessità di risultati concreti.
Le case automobilistiche sono particolarmente preoccupate per le possibili sanzioni legate al mancato raggiungimento degli obiettivi di emissioni di CO2, che potrebbero ammontare a 15 miliardi di euro.
La quota di mercato dei veicoli elettrici in Europa è scesa al 13,6% a causa della sospensione dei sussidi in Germania. Le aziende potrebbero decidere di ridurre la produzione di auto a combustione o acquistare crediti da Tesla e concorrenti cinesi.
I rappresentanti dei principali paesi produttori hanno chiesto a Bruxelles di rivedere le sanzioni, ma la Commissione ha mantenuto una posizione ferma, pur mostrando segni di apertura.
Il think tank T&E sostiene che il settore ha avuto tempo per prepararsi e che gli obiettivi per il 2025 sono raggiungibili, con sanzioni che potrebbero rimanere sotto 1 miliardo di euro.
William Todts, direttore esecutivo di T&E, ha avvertito che posticipare le scadenze non porterà a una situazione migliore, sottolineando l'importanza di affrontare le sfide attuali per il futuro successo del settore.