Scendono i prezzi del greggio
I prezzi del petrolio hanno continuato a diminuire lunedì, poiché i dati economici della Cina hanno rivelato un rallentamento della crescita nel secondo trimestre. Ciò ha sollevato preoccupazioni sulla domanda di petrolio da parte del secondo consumatore mondiale di petrolio. Inoltre, la Libia ha ripreso la produzione nel fine settimana, aumentando le preoccupazioni per un eccesso di offerta sul mercato.
I future del Brent crude sono scesi dell'0,9% a $79,15 al barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate è sceso dell'0,9% a $74,75 al barile.
Il prodotto interno lordo (PIL) della Cina è cresciuto solo dello 0,8% nel periodo aprile-giugno rispetto al trimestre precedente. Questo deludente dato indica un rapido rallentamento della ripresa post-pandemia a causa di una domanda debole sia a livello nazionale che internazionale. La crescita del PIL inferiore alle aspettative fa poco per alleviare le preoccupazioni sull'economia cinese.
Le raffinerie cinesi hanno aumentato l'elaborazione giornaliera di petrolio greggio del 1,6% nel mese di giugno rispetto a maggio, poiché hanno aumentato le operazioni dopo la manutenzione primaverile. Questo aumento della lavorazione è in linea con le forti importazioni del maggiore importatore mondiale di petrolio greggio il mese scorso. Tuttavia, nonostante la crescita della domanda apparente di petrolio, l'attenzione del mercato rimane sui numeri del PIL.
Date le incerte condizioni economiche, Pechino è probabilmente cauta nell'attuare nuove misure di stimolo. Stanno accumulando petrolio a prezzi bassi e aspettando che una recessione colpisca l'Occidente prima di impegnarsi pienamente nei piani di stimolo. Questo approccio prudente mira ad evitare un ulteriore aumento dei prezzi delle materie prime.
I prezzi del petrolio si sono ridotti dopo che entrambi i punti di riferimento hanno registrato una terza settimana consecutiva di guadagni e hanno raggiunto i loro livelli più alti da aprile. Ciò è stato causato dai disagi nella produzione in Libia e Nigeria, che hanno ridotto l'offerta. Tuttavia, la situazione è cambiata poiché due dei tre giacimenti petroliferi libici chiusi giovedì hanno ripreso la produzione, con solo uno ancora chiuso a causa di proteste contro il rapimento di un ex ministro delle finanze.
Inoltre, si prevede che la Russia riduca le esportazioni di petrolio dai porti occidentali il mese prossimo di 100.000-200.000 barili al giorno. Questa mossa indica che Mosca sta rispettando il suo impegno a ridurre le forniture in linea con il leader dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC), l'Arabia Saudita.
Nel complesso, la combinazione del rallentamento economico della Cina e la ripresa della produzione in Libia ha portato a una diminuzione dei prezzi del petrolio. Il mercato rimane cauto sulla situazione di eccesso di offerta e sull'eventuale impatto delle condizioni economiche globali sulla domanda di petrolio.