Rilascio Almasri: Nordio denuncia errori nel mandato d'arresto
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha criticato il mandato d'arresto della Corte penale internazionale per il libico Almasri, definendolo impreciso e contraddittorio

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha espresso forti riserve riguardo al mandato d'arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti del libico Almasri, definendolo "pieno di imprecisioni e contraddizioni" che hanno reso impossibile la sua attuazione.
Almasri, accusato di crimini di guerra e violazioni dei diritti umani, era stato arrestato a Torino il 19 gennaio per il suo coinvolgimento in abusi all'interno delle carceri libiche.
Tuttavia, è stato rilasciato dopo soli due giorni e rimpatriato a Tripoli, suscitando l'indignazione dell'opposizione e avviando un'inchiesta su vari membri del governo, inclusa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Nordio, durante un intervento alla Camera, ha sottolineato che la richiesta di arresto presentava gravi incongruenze, in particolare riguardo alla tempistica dei reati.
Ha annunciato l'intenzione di chiedere chiarimenti alla Corte penale internazionale, sostenendo che quest'ultima ha riconosciuto di aver commesso un errore.
Anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha confermato che l'espulsione di Almasri era motivata dalla sua pericolosità, negando qualsiasi legame con pressioni politiche o accordi migratori con la Libia.
La Corte ha richiesto spiegazioni sul rilascio, mentre l'opposizione ha chiesto alla premier di chiarire la posizione del governo, accusandolo di compromettere la reputazione internazionale dell'Italia.