Rendimenti in rialzo per l'obbligazionario italiano

I rendimenti dei titoli di Stato italiani sono in aumento nella prima sessione del 2024, ma ancora lontani dai minimi degli ultimi mesi.

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Rendimenti in aumento per i titoli di Stato italiani nella prima sessione del 2024, ma ancora lontani dai minimi degli ultimi mesi, in un mercato ancora festivo con volumi ridotti e una certa propensione al rischio. Verso le 11 del mattino, il rendimento del decennale di riferimento marzo 2034 si attesta al 3,76%, rispetto al 3,71% dell'ultima chiusura, dopo essere sceso la scorsa settimana appena sotto il 3,5%, livelli che non si vedevano dall'agosto 2022. Lo spread con il Bund sullo stesso tratto si mantiene a 166 punti base, nella parte alta del range osservato nelle ultime sessioni, quando aveva raggiunto un minimo di 6 mesi a 154 punti base. Gli operatori sostengono che la ripresa delle emissioni sul mercato primario dell'euro, con circa 22 miliardi di euro previsti questa settimana, insieme alla possibilità di annunci di accordi sindacati, contribuiscono a deprimere il tono del trading. Gli operatori rimangono in attesa delle decisioni delle banche centrali, convinti che il nuovo anno porterà un significativo allentamento monetario, considerando il rallentamento dei prezzi e del ciclo economico. Nonostante i PMI di oggi abbiano segnalato un leggero miglioramento a dicembre rispetto al mese precedente, sia in Italia che nell'intera area euro, gli indici del settore manifatturiero rimangono ampiamente in contrazione, al di sotto della quota 50. Ora l'attenzione si sposta sui dati sull'inflazione di dicembre dell'area euro, in programma per venerdì. Guardando ai futures sui mercati monetari, gli investitori prevedono circa 162 punti base di tagli nel corso del nuovo anno, aspettative che anche i falchi della BCE come Robert Holzmann e Isabel Schnabel hanno cercato di contrastare senza successo. Oltre al movimento tecnico di oggi, diversi analisti sostengono che i titoli di Stato italiani rimarranno ben supportati in futuro, continuando il trend degli ultimi due mesi, non solo a causa di un significativo allentamento monetario da parte di Francoforte, ma anche a causa di una riduzione dei reinvestimenti più lenta del previsto e di un nuovo Patto di stabilità meno rigoroso.