Prezzo dell'oro ai massimi storici
Timori legati ai dazi e afflussi nei fondi ETF

Lunedì, i prezzi dell'oro hanno raggiunto un massimo storico, spinti dalla domanda di beni rifugio a causa delle preoccupazioni legate ai piani tariffari del presidente statunitense Donald Trump.
A sostenere ulteriormente il mercato, ci sono stati afflussi nel principale fondo negoziato in borsa legato all'oro.
Il prezzo dell'oro spot è aumentato dello 0,2%, toccando i 2.941,60 dollari l'oncia, dopo aver raggiunto un picco di 2.956,15 dollari, segnando così l'undicesimo massimo del 2025.
Anche i futures sull'oro statunitense hanno registrato un incremento dello 0,2%, arrivando a 2.957,50 dollari.
L'indice del dollaro ha toccato il suo livello più basso dal 10 dicembre, rendendo l'oro più accessibile per chi utilizza altre valute.
Gli investitori prevedono un ulteriore aumento dei prezzi dell'oro nei prossimi mesi.
Le recenti minacce di nuove tariffe da parte di Trump sono viste come potenziali fattori inflazionistici, aumentando l'interesse per beni rifugio come l'oro.
Il SPDR Gold Trust ha riportato un incremento delle sue riserve a 904,38 tonnellate, il livello più alto da agosto 2023. Con i prezzi sopra i 2.950 dollari, gli investitori puntano al traguardo dei 3.000 dollari, con un incremento di oltre il 12% nel 2025. Gli analisti attendono il rapporto sulle spese per consumi personali degli Stati Uniti, mentre la Fed potrebbe posticipare ulteriori tagli ai tassi.
Nel frattempo, l'argento ha registrato un calo dello 0,3%, il platino è sceso dello 0,8% e il palladio ha perso il 2,2%.