Prezzi del petrolio stabili, mercati azionari in calo
Brent a 64,22 dollari e WTI a 60,28 dollari

Mercoledì i prezzi del petrolio sono rimasti stabili, mentre gli investitori analizzavano dati economici deludenti provenienti dai principali paesi importatori, mentre le informazioni sulle scorte statunitensi hanno fornito un certo supporto.
I futures sul Brent hanno registrato un calo di 22 centesimi, pari allo 0,34%, arrivando a 64,22 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate ha perso 28 centesimi, ovvero lo 0,46%, scendendo a 60,28 dollari.
In ottobre, l'attività manifatturiera in Cina è diminuita per il settimo mese consecutivo, mentre negli Stati Uniti ha subito un'ulteriore contrazione.
L'indice del dollaro statunitense ha raggiunto il massimo di tre mesi, sostenuto da divisioni all'interno della Federal Reserve, che indicano basse probabilità di un taglio dei tassi a dicembre.
Un dollaro più forte rende il petrolio, quotato in dollari, più costoso per chi detiene altre valute, influenzando così la domanda. In precedenza, il petrolio aveva trovato supporto grazie a scorte di carburante statunitensi in diminuzione.
Le scorte di greggio negli Stati Uniti sono aumentate di 6,52 milioni di barili, mentre quelle di benzina e distillati sono diminuite rispettivamente di 5,65 milioni e 2,46 milioni di barili nella settimana conclusasi il 31 ottobre, secondo i dati dell'American Petroleum Institute.

