Petrolio in lieve calo dopo la decisione del Kazakistan

Mercoledì i prezzi del petrolio sono scesi a causa dell'aumento della produzione da parte del Paese

Qui, ogni strada racconta la storia di una lunga tradizione petrolifera.

Mercoledì i prezzi del petrolio hanno registrato una flessione di circa l'1% dopo che il Kazakistan ha adottato un atteggiamento deciso riguardo l'aumento della propria produzione, annullando i guadagni precedenti legati alle sanzioni statunitensi contro l'Iran, al calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti e a un atteggiamento più conciliante di Donald Trump nei confronti della Cina.

I futures sul Brent sono scesi di 61 centesimi, pari allo 0,9%, a 66,83 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate ha perso 55 centesimi, ovvero lo 0,86%, scendendo a 63,12 dollari. In precedenza, il Brent aveva toccato i 68,65 dollari, il livello più alto dal 4 aprile.

Le scorte di greggio negli Stati Uniti sono diminuite di circa 4,6 milioni di barili la scorsa settimana, mentre le scorte di benzina e distillati sono calate rispettivamente di 2,2 milioni e 1,6 milioni di barili, secondo i dati dell'American Petroleum Institute. I dati ufficiali sulle scorte di petrolio statunitensi saranno pubblicati mercoledì alle 10:30 ora locale.

Trump ha alimentato speranze di una maggiore domanda energetica, suggerendo la possibilità di ridurre i dazi sulle importazioni cinesi, mentre il ministero degli Esteri cinese ha esortato gli Stati Uniti a smettere di fare minacce se desiderano raggiungere un accordo.


 Redazione

I giornalisti finanziari e gli analisti di Websim