Gelo in Italia, come siamo messi a gas e petrolio?
Con il riscaldamento acceso in inverno, gli analisti avvertono su un eccesso di offerta sul petrolio, stoccaggi di gas elevati e possibili tensioni nei prossimi mesi.
Lo scenario attuale dell’energia
Secondo l'analista Paolo Citi, i prezzi del petrolio (Brent) sono tornati a un livello più “normalizzato” rispetto ai picchi passati, ma restano influenzati da meccanismi complessi di domanda, offerta e geopolitica. Allo stesso tempo, il mercato del gas naturale vive una fase delicata, soprattutto per l’Europa e l’Italia, con forti implicazioni per la bolletta energetica domestica.
Petrolio: offerta abbondante e ruolo dello shale oil
Negli ultimi due anni, i tagli di produzione decisi dall'OPEC+ sembrano essere stati riassorbiti, portando a un eccesso di offerta. Gli stoccaggi globali sono molto alti, mentre la domanda cresce solo gradualmente. Parallelamente, gli Stati Uniti rafforzano la loro produzione grazie allo shale oil, diventando un produttore “swing” capace di modulare rapidamente l’output.
Geopolitica petrolifera: OPEC, Russia e Stati Uniti
Il cartello OPEC+ — guidato in parte dai paesi del Golfo e dall’Arabia Saudita — continua a giocare un ruolo centrale. Ma gli Stati Uniti emergono come attore chiave grazie allo shale, con la capacità di aumentare o ridurre rapidamente la produzione. Nel breve termine, secondo Citi, il Brent potrebbe scendere sotto i 60 $ se l’eccesso di offerta persisterà.
Il gas naturale in Italia ed Europa
Dal picco alla diversificazione delle fonti
Il gas naturale ha sperimentato picchi record a 300 €/MWh durante la guerra in Ucraina, ma ora i prezzi sono scesi. Gran parte del gas russo è stato sostituito da forniture di LNG proveniente da Stati Uniti, Qatar, Nord e Ovest Africa. L’Italia ha rafforzato i propri stoccaggi ed è attualmente tra i paesi più “confortevoli” in Europa.
Stoccaggi e domanda invernale
Con l’inverno in corso, la pressione sui prezzi potrebbe risalire a causa dell’aumento della domanda stagionale. Gli stoccaggi italiani sono al 95%, un livello rassicurante, ma restano fondamentali per evitare tensioni. Nei prossimi mesi, secondo l’analista, è probabile un rialzo dei prezzi del gas.
Previsioni future: breve vs medio-lungo termine
Citidelinea uno scenario articolato:
- Breve termine (6–12 mesi): possibile debolezza per il petrolio, ma rialzi per il gas dovuti alla stagionalità e agli stoccaggi.
- Medio-lungo termine (fino al 2027): con una riduzione della produzione americana e nuove navi gasiere, si può ipotizzare un recupero dei prezzi del petrolio e un calo del gas verso i 20–25 €/MWh.
Il ruolo delle energie rinnovabili e del termoelettrico
Nonostante la crescita delle rinnovabili (solare, idroelettrico, eolico), queste fonti non bastano ancora a coprire la domanda elettrica di base, soprattutto per i data center. Per questo motivo il gas naturale rimane fondamentale nel mix energetico, alimentando impianti termoelettrici a cogenerazione (GT) per garantire continuità.
Limitazioni del nucleare
Il nucleare potrebbe aiutare, ma non è atteso un aumento rapido della capacità nei prossimi anni. Citi suggerisce che solo entro 5 anni si potrà valutare un'espansione significativa.
Cosa aspettarsi per le bollette
Con il riscaldamento acceso, gli italiani guardano con attenzione al mercato dell’energia. Se nel breve periodo ci sono rischi di rialzi dei prezzi del gas, nel medio-lungo termine lo scenario potrebbe diventare più favorevole, ma molto dipenderà da evoluzioni geopolitiche, produzione interna e stoccaggi strategici.