Piazza Affari in calo a causa del conflitto in Medioriente
Piazza Affari ha aperto in netto calo a causa delle tensioni in Medio Oriente, con i prezzi del petrolio in aumento e gli investitori che si concentrano sulle aziende petrolifere.
Piazza Affari ha registrato un netto calo all'apertura.
I mercati sono stati scossi dal nuovo conflitto in Medio Oriente, dopo l'attacco di Hamas contro Israele sabato scorso. I timori di una ripresa delle tensioni e di una guerra arabo-israeliana hanno fatto aumentare i prezzi del petrolio, spingendo gli investitori verso le aziende petrolifere, che stanno compensando le forti vendite negli altri settori, soprattutto nel settore bancario.
Intorno alle 9:30, l'indice Ftse Mib ha registrato una diminuzione dello 0,9%. Con l'aumento del 3% del prezzo del Brent, gli acquisti odierni si concentrano su ENI, che registra un aumento dell'1,5%, seguita da SAIPEM con un aumento dello 0,85%.
LEONARDO ha registrato un forte aumento del 5%, essendo un titolo molto sensibile durante i periodi di guerra, essendo legato al settore della difesa.
I titoli bancari hanno registrato un forte calo, con l'indice settoriale in diminuzione del 2,2%. MPS ha registrato una forte diminuzione del 3,8%.
Venerdì, il Tesoro ha annunciato il processo di selezione per la scelta degli advisor finanziari e legali per la vendita della partecipazione di controllo del Monte.
INTESA SANPAOLO e UNICREDIT hanno registrato una perdita superiore al 2%.
TIM ha registrato un forte calo anche oggi (-2,8%), penalizzata dai timori e dai dubbi legati alla vendita della rete fissa. Infine, la JUVENTUS ha subito un crollo del 13,2%, a causa dell'annuncio di un aumento di capitale fino a 200 milioni di euro, dopo aver stimato una perdita superiore a un terzo del capitale nel primo trimestre fino a fine settembre.