Piazza Affari in attesa di segnali, Maire in calo e Tim in crescita
L'apertura di Piazza Affari è stabile, in attesa dei dati sull'inflazione negli Stati Uniti e dei verbali della Fed, mentre il settore petrolifero è debole e TIM registra un guadagno del 2,2%.

L'apertura degli indici di Piazza Affari è stata sostanzialmente stabile, nonostante il Nikkei giapponese abbia chiuso in positivo grazie alla crescita del settore tecnologico.
Gli investitori sono in attesa del dato sull'inflazione negli Stati Uniti, previsto per domani, che fornirà indicazioni sulla direzione della politica monetaria.
Inoltre, questa sera la Federal Reserve pubblicherà i verbali della riunione di metà settembre, dopo aver effettuato un taglio dei tassi di interesse di 50 punti base, il quale ha portato a una significativa diminuzione dei rendimenti obbligazionari a livello globale.
Le dichiarazioni di vari membri del consiglio della Fed, come Bostic, Jefferson e Goolsbee, potrebbero offrire ulteriori spunti sui tassi a breve termine.
Alle 10:00, l'indice Ftse Mib si mantiene stabile. MAIRE segna un calo del 3,5%, mostrando una notevole volatilità.
In attesa dei risultati del terzo trimestre, previsti per il 24 ottobre, il broker Intermonte prevede una continuazione dei trend positivi del primo semestre 2024.
Il settore petrolifero è debole a causa del calo del prezzo del greggio, con ENI poco mossa e SAIPEM in lieve recupero (+0,35%). Le banche, tra cui UNICREDIT e INTESA, registrano una flessione dello 0,6%. LEONARDO scende dell'1% dopo che il management ha confermato le previsioni per il 2024. TIM, invece, guadagna il 2,2%, con le azioni di risparmio che salgono del 3%. Fuori dal listino principale, DOVALUE cresce del 3% grazie a nuovi contratti Utp per un valore di circa 300 milioni di euro.