Petrolio stabile, si valutano le prospettive di pace in Ucraina

Brent a 70,14 dollari e WTI a 66,80 dollari

Qui, ogni strada racconta la storia di una lunga tradizione petrolifera.

I prezzi del petrolio sono rimasti stabili venerdì, dopo una flessione di oltre l'1% nella sessione precedente, mentre gli investitori riflettono sulle prospettive in calo di una rapida conclusione del conflitto in Ucraina, che potrebbe riportare le forniture energetiche russe nei mercati occidentali.

I futures sul Brent sono aumentati di 26 centesimi, pari allo 0,37%, raggiungendo i 70,14 dollari al barile alle 1322 GMT, dopo aver chiuso in ribasso dell'1,5% nella sessione precedente.

Il West Texas Intermediate statunitense si attesta a 66,80 dollari al barile, con un incremento di 25 centesimi, ovvero lo 0,38%, dopo un calo dell'1,7% giovedì.

I prezzi sembrano destinati a chiudere la settimana sostanzialmente invariati rispetto a venerdì scorso, quando il Brent si era attestato a 70,36 dollari e il WTI a 67,04 dollari.

Giovedì, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che Mosca sostiene in linea di principio una proposta statunitense di cessate il fuoco in Ucraina, ma ha richiesto chiarimenti che sembrano escludere una rapida conclusione delle ostilità.

L'Agenzia Internazionale dell'Energia ha avvertito che l'offerta globale di petrolio potrebbe superare la domanda di circa 600.000 barili al giorno quest'anno, a causa della crescita guidata dagli Stati Uniti e di una domanda globale più debole del previsto.

Le condizioni macroeconomiche instabili, aggravate dalle crescenti tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e altre nazioni, hanno spinto l'AIE a rivedere al ribasso le stime di crescita della domanda per l'ultimo trimestre del 2024 e il primo di quest'anno.