Petrolio, oggi quotazione in forte calo
I prezzi del petrolio sono crollati fino al 7% a causa delle nuove tariffe cinesi sui beni statunitensi, aggravando le tensioni commerciali e le preoccupazioni per una possibile recessione globale

I prezzi del petrolio hanno subito un crollo fino al 7% mercoledì, toccando i minimi di quattro anni, per poi recuperare parzialmente, dopo che la Cina ha annunciato nuove tariffe sui beni statunitensi in risposta alla politica tariffaria del presidente Donald Trump.
Il ministero delle Finanze cinese ha comunicato che a partire da giovedì verranno imposte tariffe dell'84% sui prodotti americani, rispetto al 34% precedentemente annunciato.
I futures del Brent sono scesi di 2,47 dollari, pari al 3,9%, a 60,35 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate ha registrato un calo di 2,35 dollari, sempre del 3,9%, portandosi a 57,23 dollari.
Entrambi i contratti hanno perso circa il 7% prima di limitare le perdite.
Le tariffe del 104% imposte da Trump sulla Cina sono entrate in vigore mercoledì, intensificando le tensioni commerciali dopo che Pechino non ha revocato le sue tariffe iniziali.
Nel frattempo, l'Unione Europea si prepara ad approvare contromisure contro le tariffe di Trump, aumentando le preoccupazioni per un accordo rapido tra le due maggiori economie mondiali. La crescita della domanda di petrolio della Cina, stimata tra 50.000 e 100.000 barili al giorno, è a rischio se il conflitto commerciale persiste, anche se stimoli per aumentare il consumo interno potrebbero attenuare le perdite.
Brent e WTI hanno registrato cinque sessioni di calo da quando Trump ha annunciato tariffe su gran parte delle importazioni, sollevando preoccupazioni per la crescita economica.
Alcuni analisti statunitensi suggeriscono che la Casa Bianca potrebbe puntare a far scendere i prezzi del petrolio a circa 50 dollari, ma ciò potrebbe portare a una chiusura della produzione negli Stati Uniti e a un ritorno di OPEC come produttore di riferimento.
A peggiorare la situazione, la scorsa settimana il gruppo OPEC+ ha deciso di aumentare la produzione di 411.000 barili al giorno, il che potrebbe portare a un eccesso di offerta.
Tuttavia, un segnale positivo per la domanda è arrivato dai dati dell'American Petroleum Institute, che hanno mostrato una diminuzione delle scorte di petrolio statunitensi di 1,1 milioni di barili nella settimana conclusasi il 4 aprile, contro le aspettative di un aumento di circa 1,4 milioni di barili.