Petrolio in calo: riavvio del giacimento Sverdrup

L'incertezza legata al conflitto Russia-Ucraina e altre interruzioni di produzione mantengono la situazione del mercato fragile

Un paesaggio urbano segnato da torri di perforazione e impianti di raffinazione.

Il prezzo del petrolio sta subendo una flessione a seguito della ripresa della produzione nel giacimento norvegese Johan Sverdrup.

Tuttavia, l'incertezza degli investitori, alimentata dai timori di un possibile intensificarsi del conflitto tra Russia e Ucraina, ha contenuto il ribasso.

Equinor ha avviato nuovamente una parte della produzione nel giacimento, il più grande dell'Europa occidentale, dopo un'interruzione. Questo stop temporaneo aveva contribuito a far salire i prezzi di oltre il 3% nella giornata precedente.

Alle 10:15 ora italiana, i contratti futures sul Brent registrano una diminuzione di 43 centesimi, pari allo 0,6%, portandosi a 72,87 dollari al barile, mentre quelli sul West Texas Intermediate scendono di 50 centesimi, ovvero dello 0,7%, a 68,66 dollari al barile.

Un'altra interruzione della produzione, questa volta nel giacimento Tengiz in Kazakistan, ha portato a una riduzione del 28-30% per lavori di manutenzione, come comunicato dal ministero dell'Energia kazako.

In un cambiamento significativo nella politica estera degli Stati Uniti, l'amministrazione Biden ha autorizzato l'Ucraina a utilizzare armi a lungo raggio di produzione americana per colpire obiettivi in Russia, secondo quanto riferito da funzionari statunitensi. Il Cremlino ha avvertito che reagirà a quella che considera una mossa imprudente da parte di Washington, sottolineando che tale decisione potrebbe aumentare il rischio di conflitti con la NATO.

Nonostante un incremento settimanale dei prezzi del greggio, la situazione del mercato appare più fragile. I contratti sul greggio statunitense sono passati in contango per la prima volta da febbraio, segnalando una diminuzione della scarsità dell'offerta.