Petrolio in calo: preoccupazioni per la domanda e piani OPEC+
I prezzi del petrolio continuano a scendere a causa di un possibile aumento della produzione da parte di OPEC+ e di un indebolimento della domanda negli Stati Uniti e in Asia.

I prezzi del petrolio hanno registrato un ulteriore calo mercoledì, prolungando le perdite delle due sessioni precedenti, mentre gli investitori valutavano le intenzioni di OPEC+ di aumentare la produzione il mese prossimo.
Nel frattempo, i dati provenienti dagli Stati Uniti e dall'Asia indicano un possibile indebolimento della domanda.
I futures del Brent per dicembre sono scesi di 56 centesimi, pari allo 0,9%, a 65,47 dollari al barile. Anche il West Texas Intermediate statunitense per novembre ha perso 53 centesimi, anch'esso in calo dello 0,9%, a 61,84 dollari al barile.
Entrambi i contratti hanno toccato i minimi da inizio settembre, dopo aver chiuso con un ribasso superiore al 3% lunedì e un ulteriore 1,5% martedì.
OPEC ha smentito le notizie riguardanti un aumento della produzione di 500.000 barili al giorno, definendole fuorvianti. Negli Stati Uniti, un rapporto ha mostrato una diminuzione delle scorte di greggio, mentre quelle di benzina e distillati sono aumentate. Inoltre, l'attività manifatturiera in Asia ha mostrato segnali di contrazione, alimentando le preoccupazioni sulla domanda di carburante.
La chiusura del governo statunitense ha complicato ulteriormente le cose, con avvertimenti riguardo al rilascio di rapporti economici cruciali. Nonostante ciò, i dati settimanali sulle scorte di petrolio saranno pubblicati come previsto. Infine, l'attenzione si sposta anche sulle interruzioni di fornitura in Russia a causa dei conflitti con l'Ucraina, mentre si prevede un nuovo round di colloqui tra Stati Uniti e Russia prima della fine dell'autunno.