Petrolio e dollaro, le quotazioni oggi 5 maggio 2025

I prezzi del petrolio sono in calo di quasi il 2% dopo che l'Opec+ ha deciso di aumentare la produzione

La città pulsa di energia, con ciminiere e serbatoi all’orizzonte.

Petrolio, prezzo in calo

Il petrolio è in calo di quasi il 2% dopo che nel fine settimana l'Opec+ ha deciso di intensificare l'aumento della produzione, suscitando preoccupazioni per un eccesso di offerta in un mercato già incerto riguardo alla domanda.

Alle 10:40, i contratti futures sul Brent registrano una diminuzione di 1,07 dollari, pari all'1,75%, scendendo a 60,21 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate perde 1,12 dollari, ovvero l'1,92%, attestandosi a 1,12 dollari al barile.

Entrambi i contratti hanno raggiunto i minimi dal 9 aprile all'apertura, dopo che l'Opec+ ha deciso di aumentare la produzione di petrolio per il secondo mese consecutivo, con un incremento di 411.000 barili al giorno a partire da giugno.

Questo aumento porterà il totale degli incrementi di aprile, maggio e giugno a 960.000 barili al giorno.

 Il gruppo potrebbe annullare completamente i tagli volontari entro ottobre se i membri non rispetteranno le loro quote di produzione, come riportato da fonti interne all'Opec+.

Si segnala che l'Arabia Saudita sta esercitando pressioni sull'Opec+ per accelerare l'annullamento dei tagli, in risposta al mancato rispetto delle quote da parte di Iraq e Kazakistan.

Le previsioni sul Brent sono state riviste al ribasso da Barclays e Ing dopo la decisione dell'Opec+. 

Andamento del dollaro

Il dollaro statunitense continua a perdere terreno, mentre la valuta di Taiwan ha registrato un notevole aumento, suscitando speculazioni sul fatto che alcuni Paesi asiatici possano essere pronti a rivalutare le loro monete per ottenere vantaggi commerciali dagli Stati Uniti.

Le valute della regione Asia-Pacifico mostrano un trend positivo, con il dollaro Usa che scende dello 0,44% rispetto allo yen giapponese, attestandosi a 144,17.

Il dollaro australiano, all'inizio della giornata, raggiunge il suo massimo in cinque mesi, guadagnando lo 0,4% a 0,6473.

Inoltre, il dollaro di Taiwan ha visto una flessione di oltre il 3%, scendendo a 29,772, dopo un incremento record del 4,4% registrato venerdì, avvicinandosi ai massimi degli ultimi tre anni.

Nonostante la banca centrale di Taiwan abbia smentito pressioni da parte della Casa Bianca per un aumento delle valute asiatiche in cambio di accordi commerciali, i mercati hanno percepito un cambiamento significativo.

Lo yuan cinese, scambiato all'estero, ha raggiunto il suo valore più alto in quasi sei mesi, a 7,1879 per dollaro, con gli investitori che ipotizzano che Pechino possa consentire un rafforzamento della propria valuta durante i negoziati commerciali con gli Stati Uniti.

Mercoledì si riunirà la Federal Reserve, che dovrebbe mantenere i tassi di interesse invariati dopo i solidi dati sull'occupazione di marzo.

In Europa, la situazione è più stabile, con l'euro in aumento dello 0,2% a 1,1323 dollari e la sterlina che guadagna lo 0,17% a 1,3288 dollari.

La riunione della Banca d'Inghilterra di giovedì sarà cruciale, con attese per un possibile taglio dei tassi di 25 punti base, portandoli al 4,25%. Ci si chiede se i banchieri centrali indicheranno un allentamento più rapido in futuro.

Anche le banche centrali di Norvegia e Svezia sono attese a mantenere i tassi invariati.

Il franco svizzero si mantiene stabile a 0,8261 per dollaro e leggermente più debole a 0,9361 per euro.