Petrolio ai massimi da sette settimane grazie all'accordo USA-Cina

Le incertezze legate all'Iran e le previsioni di aumento della produzione da parte di OPEC+ influenzano il mercato.

Il profumo di petrolio permea l'aria, simbolo di ricchezza e sacrificio.

Petrolio, quotazione oggi 11 giugno 2025

Mercoledì, i prezzi del petrolio hanno raggiunto il livello più alto in sette settimane, dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato un accordo con la Cina, alimentando le speranze di una riduzione delle tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali.

I futures del Brent sono aumentati di 1,15 dollari, pari all'1,7%, toccando i 68,02 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate ha guadagnato 1,31 dollari, ovvero il 2%, arrivando a 66,29 dollari, il valore più alto in oltre due mesi.

Trump ha dichiarato che Pechino fornirà magneti e minerali rari, mentre gli Stati Uniti accoglieranno studenti cinesi nelle proprie università, con l'accordo che attende l'approvazione finale sua e del presidente Xi Jinping.

Trump ha espresso scetticismo riguardo alla possibilità che l'Iran accetti di fermare l'arricchimento dell'uranio in un accordo nucleare con Washington.

L'Iran ha minacciato di colpire le basi statunitensi in Medio Oriente se i negoziati falliranno. Le tensioni con Teheran potrebbero mantenere le forniture di petrolio limitate a causa delle sanzioni.

Tuttavia, OPEC+ prevede di aumentare la produzione di 411.000 barili al giorno a luglio, cercando di ridurre i tagli produttivi per il quarto mese consecutivo.

 Negli Stati Uniti, i prezzi al consumo a maggio sono aumentati meno del previsto, rafforzando l'idea che la Federal Reserve potrebbe iniziare a ridurre i tassi d'interesse entro settembre, favorendo così la crescita economica e la domanda di petrolio.

Più tardi, il mercato attenderà il rapporto settimanale sulle scorte di petrolio statunitensi dell'Energy Information Administration, con fonti di mercato che indicano una diminuzione di 370.000 barili nella scorsa settimana, secondo i dati dell'American Petroleum Institute.


 Redazione

I giornalisti finanziari e gli analisti di Websim