Oro stabile, calo del dollaro e incertezze legate ai dazi

Mercoledì, l'oro ha recuperato le perdite grazie a un dollaro in calo e alla domanda di beni rifugio, mentre i mercati monitorano le nuove tariffe imposte da Trump

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Mercoledì, l'oro ha recuperato le perdite precedenti e si è stabilizzato, sostenuto da un dollaro statunitense in calo e dalla domanda di beni rifugio, mentre i mercati continuano a monitorare le possibili conseguenze delle nuove tariffe imposte dal presidente americano Donald Trump.

Il prezzo dell'oro spot si è mantenuto pressoché invariato a 2.915,48 dollari l'oncia, dopo un incremento di quasi l'1% martedì, mentre i futures sull'oro negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,2%, raggiungendo i 2.926,20 dollari.

L'indice del dollaro ha toccato un minimo di tre mesi, rendendo il metallo prezioso più accessibile per gli acquirenti stranieri.

Tuttavia, i rendimenti dei Treasury a dieci anni sono aumentati, riducendo l'attrattiva dell'oro, che non produce interessi.

Le nuove tariffe del 25% su importazioni messicane e canadesi sono entrate in vigore martedì, insieme all'aumento delle tasse sui beni cinesi al 20%, alimentando guerre commerciali che potrebbero ostacolare la crescita economica e aumentare i prezzi per gli americani, già colpiti da anni di inflazione elevata.

Cina e Canada hanno risposto con tariffe sui prodotti statunitensi, mentre il Messico è atteso a rispondere domenica.

Il presidente della Federal Reserve di New York, John Williams, ha affermato che le tariffe statunitensi potrebbero spingere l'inflazione verso l'alto, pur sottolineando che l'attuale politica dei tassi d'interesse è adeguata e non necessita di modifiche.

Le politiche di Trump, percepite come potenzialmente destabilizzanti, hanno contribuito a far salire l'oro di oltre il 10% dall'inizio dell'anno.

Tuttavia, tassi d'interesse più elevati potrebbero ridurre l'attrattiva dell'oro.

I mercati attendono ora il rapporto sull'occupazione ADP previsto per oggi e i dati sui non-farm payrolls in arrivo venerdì.

Nel frattempo, la Cina, principale consumatore di metalli, ha annunciato nuovi stimoli fiscali per incentivare i consumi e sostenere l'economia verso l'obiettivo di crescita di circa il 5% per quest'anno.

Nel mercato dei metalli, l'argento è salito dello 0,6% a 32,16 dollari l'oncia, il platino ha guadagnato l'1,1% a 971,40 dollari, mentre il palladio ha registrato un incremento dell'1,4% a 957,75 dollari.