Oro e dollaro, le quotazioni oggi 14 aprile 2025

I prezzi dell'oro sono diminuiti dopo un massimo storico, influenzati dall'esclusione di smartphone e computer dalle tariffe statunitensi

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Oro

I prezzi dell'oro hanno registrato un calo lunedì, dopo aver toccato un massimo storico all'inizio della sessione, in seguito all'annuncio del presidente statunitense Donald Trump, che ha escluso smartphone e computer dalle tariffe "reciproche" imposte dagli Stati Uniti.

L'oro spot ha perso lo 0,2%, scendendo a 3.230,79 dollari l'oncia, dopo aver raggiunto un picco di 3.245,42 dollari.

I futures sull'oro negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,1%, arrivando a 3.246,30 dollari.

Il dollaro statunitense più debole ha sostenuto l'oro, ma le notizie sulle esenzioni dalle tariffe sui prodotti tecnologici hanno aumentato l'appetito per il rischio, riducendo la domanda di beni rifugio.

Venerdì, la Casa Bianca aveva annunciato alcune esenzioni dalle tariffe elevate, ma Trump ha avvertito che queste esenzioni saranno temporanee. Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina hanno portato a una maggiore volatilità nei mercati finanziari, e se il dollaro continuerà a indebolirsi, il prezzo dell'oro potrebbe avvicinarsi a 3.300 dollari nel breve termine.

L'oro è tradizionalmente considerato un rifugio contro l'incertezza economica e l'inflazione.

Goldman Sachs ha rivisto al rialzo la previsione per il prezzo dell'oro a 3.700 dollari l'oncia entro la fine del 2025, grazie a una domanda delle banche centrali più forte del previsto.

Dollaro

Lunedì, il dollaro ha mostrato un calo dopo un iniziale rimbalzo da un minimo triennale, mentre la fiducia degli investitori nella valuta di riserva mondiale rimane incerta a causa di una serie di dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump.

Gli investitori si preparano a una settimana turbolenta, poiché l'imposizione e la successiva sospensione delle tariffe sui beni importati negli Stati Uniti hanno generato confusione.

Durante la sessione asiatica, il dollaro ha perso i guadagni iniziali, attestandosi vicino a un minimo decennale contro il franco svizzero a 0,8188.

La sterlina ha mantenuto gran parte del guadagno dell'1,7% della settimana precedente, raggiungendo 1,3099 dollari, mentre il dollaro neozelandese ha toccato un massimo di quattro mesi a 0,5860 dollari.

Trump ha annunciato che la prossima settimana comunicherà le tariffe sui semiconduttori importati, promettendo flessibilità per alcune aziende.

Venerdì, la Casa Bianca aveva escluso smartphone e computer da tariffe, ma Trump ha avvertito che questa misura potrebbe essere temporanea.

Contro lo yen, il dollaro è sceso dello 0,22% a 143,24, mentre il Giappone si prepara a negoziati commerciali con gli Stati Uniti, con il tema della politica valutaria in primo piano. Il ministro dell'Economia giapponese ha dichiarato che le questioni valutarie saranno discusse con il segretario al Tesoro statunitense.

Il mercato sta rivalutando l'attrattiva strutturale del dollaro come valuta di riserva globale, con un processo di de-dollarizzazione in atto, come evidenziato dal crollo simultaneo della valuta e del mercato obbligazionario statunitense.

La scorsa settimana, un forte sell-off nel mercato dei Treasury ha pesato sul dollaro. I rendimenti dei titoli a dieci anni si sono attestati al 4,47%, senza segni di ripresa.

Il renminbi onshore è sceso dello 0,2% a 7,3093 per dollaro, mentre quello offshore ha perso oltre lo 0,4% a 7,3142.

La settimana scorsa, il renminbi offshore ha toccato un minimo storico, mentre quello onshore ha raggiunto il livello più basso dal 2007, a causa dell'intensificarsi della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.

I dati di lunedì hanno mostrato un forte aumento delle esportazioni cinesi a marzo, poiché le fabbriche hanno accelerato le spedizioni prima dell'entrata in vigore delle nuove tariffe statunitensi.