Mercati asiatici in calo, oro in salita e petrolio in ribasso

Le azioni asiatiche hanno registrato un calo in attesa dei dati sull'inflazione degli Stati Uniti e dell'Europa

Le azioni asiatiche hanno registrato un calo lunedì in attesa dei dati sull'inflazione degli Stati Uniti e dell'Europa, che potrebbero influenzare il mercato, e di una riunione dei produttori di petrolio che potrebbe fermare o estendere la recente caduta dei prezzi.

Un fattore che ha mosso i mercati è stato l'oro, che è salito a 2.009,87 dollari l'oncia e ha brevemente raggiunto un massimo di sei mesi a 2.017,82 dollari.

L'avvicinarsi della fine del mese potrebbe anche causare una certa cautela, dato i consistenti guadagni degli investitori.

Il Nikkei del Giappone è sceso dello 0,5%, ma è ancora in rialzo del 8,4% fino ad ora a novembre. L'indice più ampio di MSCI delle azioni dell'Asia-Pacifico al di fuori del Giappone ha perso lo 0,4%, registrando un guadagno mensile del 6,3%.

Le blue chip cinesi sono scese dello 0,8% e sono rimaste fuori dal clima di ottimismo globale, con il mercato in calo del 1,8% fino ad ora a novembre. La banca centrale cinese ha annunciato che incoraggerà le istituzioni finanziarie a sostenere le imprese private, inclusa la tolleranza per i prestiti in sofferenza.

I futures dell'Eurostoxx 50 sono scesi dello 0,3%, mentre i futures del FTSE sono scesi dello 0,3%.

I futures dell'S&P 500 sono scesi dello 0,2% e i futures del Nasdaq hanno perso lo 0,4%.

L'indice S&P 500 cash ha registrato quattro settimane consecutive di rialzo ed è in rialzo dell'8,7% fino ad ora a novembre, il che sarebbe la sua migliore performance dal 2022.