Mercati asiatici in calo, gli investitori cercano rifugio nel dollaro

Martedì, i mercati azionari asiatici hanno registrato un calo, con investitori che si sono rifugiati in valute sicure come il dollaro e lo yen, in attesa di dati economici cruciali 

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Martedì, i mercati azionari asiatici hanno registrato un calo, mentre gli investitori si sono orientati verso valute rifugio come il dollaro e lo yen, in attesa di una serie di dati economici che potrebbero influenzare le decisioni della Federal Reserve riguardo ai tassi d'interesse.

In particolare, il sondaggio ISM sulla manifattura statunitense, previsto per oggi, e i dati sull'occupazione in arrivo venerdì, saranno determinanti per capire se il FOMC opterà per una riduzione di 25 o 50 punti base il 18 settembre.

I rendimenti dei Treasury a dieci anni sono leggermente aumentati, attestandosi al 3,915%, mentre quelli a due anni si sono mantenuti al 3,931%.

L'indice MSCI delle azioni asiatiche, escluso il Giappone, ha registrato un calo dello 0,5%, influenzato dalla diminuzione dei profitti nel settore bancario cinese.

Il Nikkei giapponese ha perso lo 0,3%, mentre i futures S&P 500 sono scesi dello 0,2%.

Lo yen ha guadagnato circa lo 0,5%, raggiungendo 146,24 per dollaro, mentre il dollaro ha mostrato segni di forza rispetto all'euro e alla sterlina, suggerendo una minore fiducia in un possibile taglio di 50 punti base da parte della Fed.

Il dollaro è salito dello 0,2% a 1,1054 per euro, mentre le valute australiane e neozelandesi hanno subito una pausa, con l'Aussie in calo dello 0,8% a 0,6740 e il Kiwi giù dello 0,7% a 0,6192.

A Hong Kong, le azioni della New World Development hanno toccato un minimo ventennale dopo che l'azienda ha previsto una perdita di 2,6 miliardi di dollari per l'anno fino a giugno.

L'indice bancario cinese è sceso dell'1,8% a causa dei profitti in calo dei principali istituti di credito, influenzati dalla crisi del settore immobiliare.

Il prezzo dell'oro si è mantenuto a 2.494 dollari l'oncia, dopo aver raggiunto un massimo storico sopra i 2.500 dollari ad agosto.

I prezzi del petrolio hanno faticato a trovare slancio, con le preoccupazioni per la domanda che si scontrano con le tensioni in Medio Oriente; i futures sul Brent sono scesi dello 0,5% a 77,13 dollari al barile.