La Bce taglia stime di crescita
La Banca Centrale Europea ha ridotto le previsioni di crescita per i prossimi anni e ha aumentato quelle sull'inflazione, sollevando preoccupazioni di stagflazione.
La Banca Centrale Europea ha ridotto le previsioni di crescita per quest'anno e i prossimi due anni, mentre ha aumentato quelle sull'inflazione, suscitando preoccupazioni di stagflazione, ovvero un periodo in cui l'economia si trova ad affrontare una mancanza di crescita e un'alta inflazione.
Le nuove proiezioni indicano comunque un rallentamento dell'inflazione dal 5,3% di agosto al 3,2% l'anno prossimo e al 2,1% nel 2025, livelli ancora superiori all'obiettivo del 2%.
Le aspettative per il 2023 sono di un'inflazione del 5,6%, rispetto al 5,4% previsto a giugno. La proiezione per il 2024 è stata rivista al rialzo dal 3% al 3,2%, mentre quella per il 2025 è leggermente inferiore rispetto alle stime precedenti.
Anche l'inflazione "core" dovrebbe rimanere al di sopra dell'obiettivo, con una previsione del 2,9% nel 2024 e del 2,2% nel 2025.
Questa situazione ha spinto Francoforte ad aumentare i tassi di interesse per la decima volta consecutiva.
Le prospettive di crescita si sono deteriorate: Francoforte prevede ora una crescita dell'0,7% nel 2023, rispetto all'0,9% previsto tre mesi fa. Per l'anno prossimo, le stime indicano una crescita dell'economia dell'1%.