La Banca centrale europea cerca di frenare le scommesse sul taglio dei tassi
La BCE sta cercando di contrastare le aspettative di un taglio dei tassi, ma finora senza successo. Le probabilità di un taglio dei tassi entro marzo sono alte.
I tentativi della Banca centrale europea di contrastare le crescenti aspettative di un imminente taglio dei tassi sembrano non avere un grande effetto. Al termine dell'ultima riunione del consiglio di politica monetaria, Christine Lagarde ha sottolineato che non si è nemmeno discusso di una riduzione dei tassi, ribadendo invece l'importanza di non abbassare la guardia nella lotta all'inflazione. Questa mattina, il consigliere austriaco Robert Holzmann, noto per la sua posizione rigida, ha ammesso che le probabilità che i tassi di riferimento dell'eurozona abbiano raggiunto il picco sono aumentate. Un'ulteriore indicazione in questa direzione arriva dalla stima del PMI di dicembre, che conferma una forte contrazione dell'economia e una recessione nell'ultimo trimestre. Il repentino cambiamento delle aspettative sui tassi è stato innescato dal tono deciso e inaspettato del presidente della Fed, Jerome Powell, che ha scelto una posizione più accomodante dopo la conferma dei tassi negli Stati Uniti. Nonostante la BCE e la Banca d'Inghilterra abbiano adottato toni diversi, meno accomodanti rispetto alla Fed, sul mercato monetario dell'eurozona la probabilità di un primo taglio dei tassi entro marzo si attesta intorno all'80%. Per quanto riguarda le prospettive per il 2024, i tassi impliciti incorporano attualmente una riduzione complessiva di 155 punti base. Nel frattempo, HSBC ha rivisto al ribasso le proprie previsioni per il primo taglio dei tassi da parte della BCE, anticipandolo a giugno anziché a dicembre. Per quanto riguarda la parte più breve della curva dei tassi, è interessante notare come l'abbondanza di liquidità in eccesso e le condizioni relativamente stabili, a due settimane dalla fine dell'anno, abbiano congelato i valori di mercato intorno al 4%. Intorno alle 13, il tasso overnight è indicato al 4,015%, mentre il tom/next e lo spot/next sono al 4,01%. Secondo i calcoli della stessa BCE, la liquidità in eccesso a disposizione delle banche dell'eurozona supera ancora i 3.500 miliardi di euro.