La Banca Centrale Europea abbassa i tassi

La Banca centrale europea ha ridotto i tassi di interesse, ma rimane cauta sulle future decisioni in base all'inflazione

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Da settembre 2019 non si verificava che la Banca centrale europea, incaricata di garantire non solo la stabilità dei prezzi ma anche delle aspettative sulla stabilità dei prezzi, prendesse la decisione di ridurre il costo del denaro. La mossa, ampiamente prevista e supportata dai membri del consiglio Bce in modo insolitamente unanime, porta il tasso sui depositi al 3,75%, livello previsto per agosto 2023.

Anche i tassi sulle operazioni principali di rifinanziamento - quelle a sette giorni - sono stati ridotti di un quarto di punto percentuale, portandoli al 4,25%, così come il tasso sui prestiti marginali, sceso al 4,5%.

Tuttavia, la decisione ferma è stata quella di non impegnarsi 'ex ante' sul futuro costo del denaro nella zona euro, che sarà valutato di volta in volta in base ai dati e soprattutto alle aspettative sull'inflazione.

Christine Lagarde ha illustrato la decisione con toni relativamente 'hawkish', sottolineando che la politica monetaria della Bce rimane restrittiva e Francoforte, impegnata seriamente nella lotta all'inflazione, è ancora lontana da un livello 'neutrale' sui tassi.

La presidente ha anche avvertito che il voto sui tassi non è stato unanime, ma ha ricevuto il parere contrario di un membro del consiglio. Secondo tre fonti, l'unico a opporsi al taglio è stato il governatore austriaco Robert Holzmann, favorevole al mantenimento del costo attuale del denaro.