L'oro si risolleva, l'argento raggiunge nuovo massimo storico
Giovedì in serata il prezzo dell'oro è risalito, dopo un lieve calo conseguente all'ultima decisione della Fed

Giovedì in serata il prezzo dell'oro è salito del +0,3% sopra i 4.200 dollari l'oncia, dopo aver tratta in calo nel corso della giornata.
La riunione della Fed di mercoledì, che ha portato ad un taglio del costo del denaro di 25 punti base, ha evidenziato la mancanza di unanimità tra i policymaker sulla futura rotta della politica monetaria.
l membri del Federal Open Market Committee hanno votato 9-3 per tagliare il tasso sui federal funds di un quarto di punto a un intervallo tra il 3,5% e il 3,75%. È stata la prima volta dal 2019 che tre funzionari hanno votato contro una decisione.
La Fed ha inoltre dichiarato che inizierà ad acquistare 40 miliardi di dollari in Treasury Bill al mese a partire dal 12 dicembre, e questo aumenterà la liquidità complessiva, sostenendo l’oro.
La banca centrale statunitense ha mantenuto l’aspettativa di un solo nuovo taglio nel 2026. Dal comunicato emerge una forte incertezza sulle prossime mosse.
Una Fed accomodante è positiva per i metalli preziosi, che tipicamente beneficiano di tassi bassi poiché non pagano interessi.
L’oro è salito di oltre il 60% quest’anno e l’argento è più che raddoppiato, con entrambi i metalli avviati verso le loro migliori performance annuali dal 1979.
I rally sono stati sostenuti da acquisti elevati da parte delle banche centrali. Le posizioni negli ETF garantiti da oro sono aumentate ogni mese quest’anno, eccetto maggio, secondo il World Gold Council.
“L’aumento dei deficit fiscali, i persistenti rischi geopolitici e la continua dedollarizzazione, insieme agli acquisti delle banche centrali, suggeriscono che questo mercato toro dell’oro potrebbe avere ancora spazio per correre,” ha affermato Chanana.
L’argento ha toccato un nuovo record vicino ai 63 dollari l’oncia, dopo aver guadagnato il 114% quest’anno. Il metallo bianco è stato sostenuto nelle ultime settimane dall’impennata della domanda speculativa, nonché da tensioni e dislocazioni nei principali hub di trading.

