Italia in ritardo: solo l'8% delle imprese utilizza l'IA

In Italia, l'adozione dell'intelligenza artificiale è bassa rispetto ad altri paesi europei 

Fascio di luce astratto su sfondo nero, concetto di digitalizzazione.

In Italia, la percentuale di aziende che utilizzano l'intelligenza artificiale è inferiore rispetto ad altri Stati membri dell'Unione Europea, e la popolazione con competenze digitali è ancora limitata.

Secondo il rapporto annuale dell'Istat, nel 2022 solo l'8% delle imprese italiane ha adottato l'IA, un dato che si colloca al di sotto di quello di Francia e Spagna, e ben lontano dal quasi 20% della Germania.

Per quanto riguarda le competenze digitali, nel 2023 solo il 45,8% degli italiani tra i 16 e i 74 anni possedeva abilità digitali di base, con una percentuale che scende al 36,1% nel Mezzogiorno.

La media europea è del 55,5%, con l'obiettivo di raggiungere l'80% entro il 2030.

Dal punto di vista economico, l'Istat evidenzia che tra il 2019 e il 2023 il valore aggiunto è aumentato, in particolare nei settori ad alta tecnologia, con un incremento del 17,1% nell'industria e del 19,8% nei servizi.

In un contesto economico complesso, i giovani italiani stanno cercando opportunità all'estero: nel 2023, 21.000 laureati tra i 25 e i 34 anni hanno lasciato il Paese, segnando un aumento del 21,2% rispetto all'anno precedente.

Negli ultimi dieci anni, l'Italia ha perso circa 97.000 giovani laureati, compromettendo il suo capitale umano.

Inoltre, il rapporto sottolinea il ritardo nella formazione di personale qualificato, con solo il 40% degli occupati laureati o in professioni tecniche, ben al di sotto di Germania, Spagna e Francia.


 Redazione

I giornalisti finanziari e gli analisti di Websim