Indici piatti a Piazza Affari, pesa lo stacco cedola
Piazza Affari registra indici stabili nonostante il distacco del dividendo di alcune società
Piazza Affari registra indici stabili, nonostante l'impatto negativo del distacco del dividendo di alcune società. Tuttavia, il tono generale è stato aiutato dalla decisione di Moody's di migliorare l'outlook sull'Italia da 'negativo' a 'stabile', mantenendo il rating a 'Baa3'.
Lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi è sceso ai minimi degli ultimi due mesi.
A livello internazionale, la borsa giapponese ha raggiunto nuovi massimi dal 1990 grazie ai solidi risultati delle società.
Intorno alle 11:45, l'indice Ftse Mib si è mantenuto poco mosso a 29.485 punti, vicino al livello di 30.000 punti, che rappresenta il massimo da giugno 2008.
Oggi, diverse blue chip staccano la cedola, con un impatto sull'indice di circa lo 0,8%, secondo un operatore. I volumi di scambio si avvicinano agli 800 milioni di euro.
I titoli in evidenza.
Le banche registrano buone performance.
MPS rallenta dai massimi, con un aumento dello 0,7%, mentre BPER avanza dell'1,2% e INTESA SANPAOLO dell'1,3%.
UNICREDIT registra un aumento del 1,4%, raggiungendo nuovi massimi dal dicembre 2015 a 25,5 euro. Berenberg ha alzato il prezzo obiettivo a 34 euro, rispetto ai precedenti 31 euro. Equita afferma che "la conferma del rating e, soprattutto, il miglioramento dell'outlook rappresentano una notizia positiva per lo spread Btp-Bund, che, sebbene non scontasse un downgrade, può comunque aiutare il sentiment e avere risvolti positivi soprattutto per i titoli finanziari".
GENERALI continua a diminuire (-1,2%) dopo una trimestrale che non ha entusiasmato gli investitori, con risultati complessivamente in linea o leggermente inferiori alle aspettative. Il broker Equita ha ridotto le stime per il 2023-24 del 5% e ha ridotto il prezzo obiettivo del 3% a 21 euro, confermando il rating 'hold'. Anche Jp Morgan ha ridotto il prezzo obiettivo a 22 euro, rispetto ai precedenti 22,5 euro.
ENEL registra una crescita dello 0,9% raggiungendo nuovi massimi dal marzo 2022 a 6,49 euro. Il titolo era già salito venerdì dopo che Morgan Stanley aveva migliorato il giudizio a 'equalweight' da 'underweight', con un target price rivisto a 7 euro da 5,3 euro. Inoltre, mercoledì è attesa la presentazione del piano industriale pluriennale del gruppo durante il Capital markets day.
LEONARDO continua a essere in crescita (+1,3%) grazie all'operazione di cessione del 6,9% della controllata Usa Drs, che fornirà al gruppo italiano nuove risorse per potenziali future alleanze o acquisizioni. Ubs ha aumentato il prezzo obiettivo del titolo, portandolo a 16,3 euro da 10,55.
AMPLIFON (+2,4%) e CNH (+2%) registrano un aumento degli investimenti.