Indici deboli a Piazza Affari in attesa dei dati sull'inflazione Usa
Piazza Affari in calo a causa delle borse asiatiche e dell'incremento del prezzo del petrolio, mentre gli investitori si preparano per i dati sull'inflazione degli Stati Uniti.
Piazza Affari registra una debolezza degli indici dopo il calo delle borse asiatiche questa mattina, mentre gli investitori si preparano per i dati chiave sull'inflazione degli Stati Uniti attesi nel pomeriggio.
A complicare la situazione c'è anche l'incremento del prezzo del petrolio, che aumenta la pressione sui prezzi e complica le prospettive sui tassi.
Domani sarà il turno della Banca Centrale Europea, con i mercati pronti a un possibile aumento dopo le recenti dichiarazioni dei "falchi".
Intorno alle 9:30, l'indice Ftse Mib è in calo dello 0,15%.
Non ci sono molte novità da segnalare oggi, con i mercati praticamente bloccati.
Le banche registrano una leggera crescita, con l'indice settoriale in aumento dello 0,4%.
Tra le principali banche, INTESA SP e UNICREDIT salgono dello 0,3% in linea con l'indice.
Un po' meglio si comporta MPS con un aumento dello 0,55%. BPER registra un balzo dell'1,1%. CAMPARI rimane debole (-0,35%) dopo la perdita del 4,2% registrata ieri a causa delle dimissioni a sorpresa dell'attuale CEO Bob Kunze-Concewitz, che ha deciso di ritirarsi dalla carica a partire da aprile 2024.
Tra le aziende petrolifere, SAIPEM registra un aumento dello 0,4%, mentre ENI cresce dello 0,3%.
Il prezzo del Brent sopra i 92 dollari al barile sostiene i corsi di questi titoli.
Fuori dal principale indice di borsa, spicca l'aumento del 20% di SAES GETTERS dopo aver ricevuto ieri il parere favorevole della Federal Trade Commission riguardo alla cessione del business del Nitinol per applicazioni mediche alla società statunitense Resonetics.