Euro ai minimi da giugno contro il dollaro

L'euro ha toccato il livello più basso in quattro mesi e mezzo rispetto al dollaro, a causa delle preoccupazioni per i potenziali dazi americani

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L'euro ha raggiunto il livello più basso in quattro mesi e mezzo rispetto al dollaro statunitense, mentre gli investitori esprimono preoccupazione per possibili dazi americani che potrebbero danneggiare l'economia dell'area euro.

Il dollaro si trovava vicino ai valori registrati subito dopo le elezioni presidenziali statunitensi, mentre i mercati si concentrano sui dati economici e gli interventi della Federal Reserve, in attesa di indicazioni sulle future politiche americane.

Gli analisti prevedono che le misure del presidente eletto Donald Trump possano aumentare l'inflazione e i rendimenti obbligazionari, limitando al contempo la capacità della Fed di allentare la politica monetaria.

Tuttavia, gli investitori sembrano scambiare in base ai dati economici e alle prospettive sui tassi, prima di valutare l'effettiva attuazione delle politiche di Trump.

La sensibilità dell'euro ai potenziali dazi americani è emersa chiaramente venerdì, quando si è appreso che Trump stava considerando Robert Lighthizer per la sua politica commerciale.

Nonostante ciò, fonti vicine alla questione hanno affermato che Lighthizer non è stato ancora contattato per tornare all'agenzia competente.

L'euro ha perso lo 0,3%, scendendo a 1,0685 dollari, dopo aver toccato il minimo di 1,0679, il più basso da fine giugno.

Chris Turner di ING ha commentato che ci vorrà tempo prima che i dazi si facciano sentire e che la Fed possa adottare una politica meno restrittiva. Tuttavia, ritiene che il risultato elettorale possa migliorare il sentiment dei consumatori e delle imprese negli Stati Uniti, mentre potrebbe influenzare negativamente il sentiment altrove.

L'indice del dollaro è aumentato dello 0,3% a 105,32, dopo un incremento di oltre l'1,5% la settimana precedente. Il dollaro ha guadagnato lo 0,8% sullo yen, raggiungendo 153,82, dopo aver toccato un massimo di 154,70. La Banca del Giappone ha mostrato incertezze sui tempi di un possibile aumento dei tassi, complicati dalla situazione politica interna.

I dati sui prezzi al consumo statunitensi, attesi giovedì, saranno cruciali per le prospettive del dollaro.

JPMorgan ha rivisto le previsioni sui tassi terminali a 3,5% e prevede un taglio della Fed di 25 punti base ogni trimestre a partire da dicembre. Il mercato obbligazionario statunitense è chiuso per festività, mentre i mercati azionari e i futures rimangono aperti.

Citi prevede che i tassi rimarranno stabili nel breve termine, mentre in Europa la politica continua a pesare, con il cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha dichiarato la sua disponibilità a convocare un voto di fiducia.

Gli analisti avvertono che il rischio di cambiamenti di politica in Germania, che potrebbero portare a una politica fiscale più espansiva, sta aumentando.

La delusione per l'ultimo pacchetto ha portato a un calo dei dollari australiano e neozelandese, poiché entrambi i paesi sono grandi esportatori verso la Cina.

Il dollaro statunitense ha raggiunto il massimo rispetto allo yuan offshore dal mese di agosto, attestandosi a 7,2131.

I dati recenti dalla Cina mostrano un aumento dei prezzi al consumo al ritmo più lento in quattro mesi e un approfondimento della deflazione dei prezzi alla produzione.

Infine, il Bitcoin ha toccato un massimo storico di oltre 81.000 dollari, alimentato dalle aspettative di un boom delle criptovalute in un contesto normativo favorevole dopo l'elezione di Trump e di candidati pro-crypto al Congresso.