Economia italiana in stagnazione nel terzo trimestre del 2023

L'Istat ha rivisto al rialzo i dati sul PIL del terzo trimestre, confermando la stagnazione dell'economia italiana dopo la forte contrazione del secondo trimestre. 

L'Istat ha rivisto leggermente al rialzo i dati sul PIL del terzo trimestre dell'anno, confermando la sostanziale stagnazione dell'economia italiana dopo la forte contrazione registrata nel secondo trimestre. Secondo i dati definitivi diffusi oggi, nel periodo luglio-settembre il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario, ha registrato una crescita dello 0,1% sia rispetto al trimestre precedente (rispetto al -0,4% del secondo trimestre) che rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (rispetto al +0,3%). Il 31 ottobre scorso, durante la prima lettura, l'Istituto aveva stimato una variazione nulla sia rispetto al trimestre precedente che rispetto all'anno precedente. La previsione per il 2023 rimane invariata a +0,7%, come ipotizzato inizialmente. Nella Nadef, il governo Meloni ha fissato l'obiettivo di crescita per quest'anno all'0,8%, abbassandolo rispetto all'1% precedentemente stimato, mentre le prospettive per il quarto trimestre non sono particolarmente positive. Secondo diversi esperti, tra cui l'Istat stessa, la fiducia delle famiglie e delle imprese si è dimostrata debole negli ultimi mesi, suggerendo che l'economia italiana potrebbe rallentare nuovamente nell'ultimo trimestre dell'anno. La lieve crescita del PIL nel terzo trimestre è stata determinata sia dai consumi delle famiglie e delle ISP, che hanno contribuito positivamente per lo 0,4%, sia dalla domanda estera netta, che ha contribuito per un punto percentuale, mentre la variazione delle scorte ha fornito un contributo negativo, spiega l'Istat nella nota che illustra i dati. Non vi è stato alcun contributo né dagli investimenti fissi lordi né dalla spesa delle Amministrazioni pubbliche. Il valore aggiunto dell'industria è cresciuto dello 0,3% e quello dei servizi dello 0,1%, mentre il settore primario è ancora in flessione (-1,2%). L'Istat ricorda che il terzo trimestre del 2023 ha avuto tre giorni lavorativi in più rispetto al trimestre precedente e un giorno lavorativo in meno rispetto al terzo trimestre del 2022.