Dollaro in ripresa dopo le preoccupazioni sui dazi
Martedì, il dollaro ha registrato un lieve aumento dopo un minimo di due mesi, sostenuto da flussi verso asset sicuri

Martedì, il dollaro ha registrato un lieve aumento dopo aver toccato il minimo in oltre due mesi all'inizio della settimana, sostenuto da flussi verso asset considerati sicuri, in seguito alle dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump riguardo l'applicazione dei dazi su Messico e Canada.
Questo rafforzamento del dollaro ha fatto sì che l'euro scendesse da un massimo mensile di 1,0476 dollari, con i futuri guadagni della valuta unica che dipenderanno dalla rapidità con cui si formerà un governo di coalizione in Germania, dopo la vittoria elettorale dei conservatori.
Trump ha affermato che i dazi sulle importazioni canadesi e messicane sono "in programma", nonostante gli sforzi di questi paesi per migliorare la sicurezza ai confini e fermare il traffico di fentanyl negli Stati Uniti, in vista della scadenza del 4 marzo.
Molti speravano che i due principali partner commerciali degli Stati Uniti potessero convincere l'amministrazione Trump a posticipare ulteriormente i dazi, che riguarderebbero oltre 918 miliardi di dollari di importazioni.
Le sue dichiarazioni hanno spinto gli investitori verso asset sicuri come l'oro e i titoli di Stato americani, con il dollaro che ha beneficiato di questi movimenti di avversione al rischio.
La sterlina ha perso terreno rispetto al massimo di due mesi di lunedì, scambiandosi a 1,26385 dollari.
L'Aussie è salito dello 0,07% a 0,6354 dollari, ma rimane lontano dal massimo di due mesi raggiunto la settimana scorsa.
L'indice del dollaro si è stabilizzato a 106,59, recuperando da un minimo di oltre due mesi di 106,12 toccato nella sessione precedente.
Sebbene il dollaro sia sceso di circa il 3% rispetto al picco di gennaio a causa di dati economici statunitensi più deboli del previsto, le perdite sostenute sono state di breve durata a causa delle preoccupazioni sui dazi.
In altre valute, il dollaro è salito dello 0,05% rispetto allo yen, raggiungendo 149,75, recuperando da un calo che lo aveva portato al livello più basso da dicembre.
Il recente calo dei rendimenti dei Treasury statunitensi, in particolare in termini reali, ha pesato sul dollaro contro lo yen, mentre i rendimenti giapponesi sono aumentati in previsione di un possibile aumento dei tassi da parte della Banca del Giappone.
Il dollaro neozelandese ha guadagnato lo 0,08%, raggiungendo 0,5737 dollari, recuperando parte delle perdite precedenti.