Dollaro e petrolio, quotazioni 15 luglio 2025
Martedì, il dollaro è aumentato rispetto allo yen giapponese, mentre ha mostrato variazioni minime con l'euro, in un contesto di inflazione statunitense che ha rispettato le previsioni.

Dollaro
Martedì, il dollaro ha registrato un incremento rispetto allo yen giapponese, mentre ha mostrato variazioni minime nei confronti dell'euro, in un contesto di scambi instabili.
I dati hanno rivelato che l'inflazione dei prezzi al consumo negli Stati Uniti a giugno si è avvicinata alle previsioni degli economisti.
I prezzi al consumo di base sono aumentati dello 0,2% mensile, con un incremento annuale del 2,9%, inferiore alle attese di 0,3% e 3,0%.
L'inflazione generale è salita dello 0,3% mensile, con un aumento annuale del 2,7%, rispetto al 2,6% previsto.
L'euro ha guadagnato lo 0,03% a 1,1667 dollari, mentre il dollaro è salito dello 0,26% a 148,09 yen.
Petrolio
Martedì i prezzi del petrolio hanno mostrato variazioni minime dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha concesso un termine di 50 giorni alla Russia per porre fine al conflitto in Ucraina, riducendo così le preoccupazioni immediate riguardo all'offerta.
I futures del Brent sono aumentati di 1 centesimo, raggiungendo i 69,22 dollari al barile, mentre quelli del West Texas Intermediate sono scesi di 7 centesimi, attestandosi a 66,91 dollari.
I prezzi del petrolio erano aumentati a causa delle possibili sanzioni, ma hanno poi perso terreno con l'ottimismo generato dalla scadenza di 50 giorni.
Cina, India e Turchia sono i principali acquirenti di petrolio russo e dovranno considerare i vantaggi di acquistare a prezzi scontati rispetto ai costi delle loro esportazioni verso gli Stati Uniti.
Trump ha annunciato nuovi armamenti per l'Ucraina e ha dichiarato che dal 1° agosto imporrà un dazio del 30% sulla maggior parte delle importazioni dall'Unione Europea e dal Messico, aumentando le preoccupazioni per una crescita economica più lenta, che potrebbe ridurre la domanda globale di carburante e far scendere i prezzi del petrolio.
I dati mostrano che l'economia cinese ha rallentato nel secondo trimestre, con i mercati che si preparano a un secondo semestre debole a causa della perdita di slancio nelle esportazioni e della continua discesa dei prezzi.

