Dollaro in calo, le quotazioni oggi
Le critiche di Trump alla Fed e le preoccupazioni sul commercio globale

Martedì, il dollaro ha subito un calo nei confronti dello yen, rimanendo vicino ai minimi pluriennali rispetto all'euro e al franco svizzero.
Le critiche del presidente Donald Trump alla Federal Reserve hanno sollevato preoccupazioni riguardo all'indipendenza della banca centrale.
Gli analisti hanno evidenziato che il dollaro si trova in una posizione particolarmente vulnerabile a causa delle incertezze legate ai dazi imposti dall'amministrazione statunitense, che potrebbero innescare una guerra commerciale globale.
Le incertezze sull'autonomia della Fed mettono a rischio il valore del dollaro come valuta di riserva, con possibili disinvestimenti da parte di chi teme un'eccessiva esposizione agli asset americani.
Le perdite della valuta statunitense si sono amplificate dopo che il primo ministro thailandese ha annunciato il rinvio dei negoziati commerciali con Washington, previsti per mercoledì.
Trump ha intensificato le sue critiche nei confronti del presidente della Fed, Jerome Powell, definendolo un "grande perdente" e chiedendo un abbassamento immediato dei tassi d'interesse per evitare un rallentamento economico.
Venerdì, un consigliere economico della Casa Bianca ha rivelato che il presidente stava valutando la possibilità di licenziare Powell, il quale ha affermato che la Fed può permettersi di essere paziente nella definizione della politica monetaria.
I mercati monetari stimano meno del 10% di probabilità per un taglio dei tassi a maggio e 90 punti base entro la fine dell'anno, in linea con i livelli della settimana precedente.
Lunedì, la Cina ha accusato Washington di abusare dei dazi e ha messo in guardia i paesi dal concludere accordi economici più ampi con gli Stati Uniti a scapito di Pechino.
Il dollaro ha perso lo 0,40% a 140,28 yen, scendendo sotto il livello psicologico di 140 per la prima volta da metà settembre.
La valuta statunitense è aumentata dello 0,30% a 0,8113 franco svizzero, non lontano dal minimo decennale di 0,8042 toccato nella sessione precedente.
L'euro è sceso dello 0,13% a 1,1498 dollari, dopo aver raggiunto 1,1573 lunedì, il livello più alto dal novembre 2021.
L'indice del dollaro, che misura la valuta statunitense rispetto a sei altre valute principali, è aumentato dello 0,10% a 98,41, dopo essere sceso fino a 97,923 nella sessione precedente, un livello non visto da marzo 2022.
I mercati seguono con attenzione gli sviluppi della guerra in Ucraina, poiché il Cremlino ha dichiarato che non ci sono piani concreti per colloqui tra Russia e Ucraina, ma tali contatti potrebbero avvenire se l'Ucraina fosse disposta a rimuovere alcuni ostacoli.