Aumento del petrolio, revoca della licenza Chevron in Venezuela
Giovedì i prezzi del petrolio sono aumentati di oltre l'1% a causa della revoca della licenza a Chevron per operare in Venezuela

Giovedì i prezzi del petrolio hanno registrato un aumento superiore all'1% a causa di preoccupazioni relative all'offerta, riemerse dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha revocato la licenza concessa a Chevron per operare in Venezuela.
Tuttavia, i guadagni sono stati limitati da segnali di un possibile accordo di pace in Ucraina, che potrebbe portare a un incremento delle esportazioni di petrolio russo, e da un imprevisto aumento delle scorte di benzina e distillati negli Stati Uniti.
I futures del petrolio Brent sono saliti di 86 centesimi, pari all'1,19%, raggiungendo i 73,39 dollari al barile.
I futures del West Texas Intermediate sono aumentati di 78 centesimi, ovvero l'1,14%, arrivando a 69,40 dollari.
La notizia implica che Chevron non potrà più esportare petrolio venezuelano, e se la compagnia statale PDVSA dovesse esportare il petrolio precedentemente gestito da Chevron, le raffinerie statunitensi non potrebbero acquistarne a causa delle sanzioni.
Chevron esporta circa 240.000 barili al giorno dal Venezuela, rappresentando oltre un quarto della produzione totale del paese.
L'intervento di Trump per facilitare un accordo di pace tra Russia e Ucraina è sotto osservazione, con il presidente ucraino Zelenskiy atteso a Washington per firmare un accordo sui minerali rari, sebbene il successo dei colloqui dipenda dal continuo supporto statunitense.