Sale l'oro, dollaro debole e incertezze sui dazi

I prezzi dell'oro sono aumentati a causa del deprezzamento del dollaro e delle incertezze sulle politiche tariffarie di Trump

 

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I prezzi dell'oro hanno registrato un aumento lunedì, in seguito al deprezzamento del dollaro, dopo che le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno mostrato un calo a gennaio.

Gli investitori sono in attesa di ulteriori dettagli sui piani tariffari reciproci del presidente Donald Trump, che potrebbero intensificare il rischio di una guerra commerciale globale.

L'oro spot è salito dello 0,6%, raggiungendo i 2.900,60 dollari l'oncia, mentre i futures sull'oro statunitensi hanno guadagnato lo 0,4%, arrivando a 2.911,80 dollari.

L'indice del dollaro si è mantenuto vicino ai minimi di due mesi, influenzato dai dati deludenti sulle vendite al dettaglio. Un dollaro più debole rende l'oro più accessibile per chi detiene altre valute.

Secondo alcuni analisti, l'oro beneficia della debolezza del dollaro e dell'incertezza riguardo alle politiche tariffarie di Trump.

Il presidente ha rinnovato le sue minacce tariffarie, annunciando che le tasse sulle automobili potrebbero entrare in vigore già dal 2 aprile.

Il metallo prezioso è considerato una protezione contro l'aumento dei prezzi e le incertezze geopolitiche.

Anche l'argento ha visto un incremento dello 0,2%, raggiungendo i 32,21 dollari l'oncia, dopo aver toccato il massimo dal 31 ottobre.

Il platino è salito dello 0,7% a 988,75 dollari, mentre il palladio ha registrato un balzo del 2,1%, arrivando a 981,16 dollari.