Aumenti dei prezzi del petrolio

Le nuove sanzioni USA colpiscono le esportazioni russe

Una città in costante attività, dove il petrolio è il cuore pulsante dell'economia.

I prezzi del petrolio hanno continuato a salire per la terza sessione consecutiva lunedì, con il Brent che ha superato gli 80 dollari al barile, raggiungendo il livello più alto degli ultimi quattro mesi.

Questo aumento è attribuito alle nuove sanzioni statunitensi che si prevede influenzeranno le esportazioni di greggio russo verso i principali acquirenti, Cina e India.

I futures sul Brent sono aumentati di 1,14 dollari, pari all'1,43%, toccando 80,90 dollari al barile, dopo aver raggiunto un picco intraday di 81,49 dollari, il massimo dal 27 agosto.

Anche il West Texas Intermediate ha visto un incremento di 1,20 dollari, o 1,57%, arrivando a 77,77 dollari al barile.

Le nuove sanzioni, che colpiscono produttori come Gazprom Neft e Surgutneftegas, insieme a 183 navi coinvolte nel trasporto di petrolio russo, mirano a ridurre le entrate di Mosca destinate al conflitto in Ucraina.

Gli analisti prevedono che le esportazioni russe subiranno un duro colpo, costringendo Cina e India a cercare forniture alternative dal Medio Oriente, dall'Africa e dalle Americhe, il che potrebbe far aumentare i prezzi e i costi di spedizione.

Secondo Goldman Sachs, le recenti misure rafforzano l'idea che le previsioni sui prezzi del Brent, fissate tra 70 e 85 dollari, siano più inclini a salire nel breve termine.