Borse dell'Europa in rialzo dopo la BCE, record dell'oro, sale il dollaro
La BCE ha tagliato i tassi di 25pb, con decisione unanime, giustificando la decisione con il fatto che gli ultimi dati hanno mostrato che “il processo disinflazionistico è ben avviato”


Quasi tutte le borse dell'Europa salgono nel giorno delle comunicazioni della BCE.
FtseMib di Milano +1,2% a 35.078 punti, sui massimi da maggio.
Dax di Francoforte +0,8%, nuovo massimo storico.
Cac40 di Parigi +1,5%.
L'indice delle blue chip europee, EuroStoxx50 guadagna lo 0,8%.
La BCE ha tagliato i tassi di 25pb (3,25% tasso sui depositi), con decisione unanime, giustificando la decisione con il fatto che gli ultimi dati hanno mostrato che “il processo disinflazionistico è ben avviato”.
Di seguito quel che scrivono sul tema gli Strategist di MPS Corporate&Investment Banking.
"A detta dell’Istituto, le prospettive sull’inflazione sono state influenzate dalle recenti sorprese al ribasso negli indicatori di attività economica. Allo stesso tempo, nel comuniato è stato aggiunto il riferimento al fatto che l’inflazione è attesa salire nel corso dei prossimi mesi e tornare verso il target del 2% “nel corso del 2025”, ovvero con una tempistica anticipata rispetto a quanto segnalato a settembre (“seconda parte del 2025”). L’Istituto ha, però, ribadito che non si “impegna anticipatamente a nessun particolare percorso dei tassi” e le prossime decisioni dipenderanno dall’evoluzione dei dati.
Christine Lagarde, nella conferenza stampa, ha ribadito che la BCE continuerà a seguire il suo approccio data-dependent (non focalizzandosi su un singolo dato) e non ha fornito alcuna indicazione sulle future mosse.
Riguardo il quadro macro, la BCE considera gli ultimi dati macro (indici PMI) inferiori alle attese, con un peggioramento del comparto servizi e quello manifatturiero ancora in contrazione. L’Istituto, però, si attende un miglioramento della crescita a tendere, supportato da una crescita reale dei salari, che dovrebbe supportare i consumi, e dagli effetti positivi della politica monetaria accomodante.
"Il tono generale del comunicato e della press conference segnala una BCE che è intenzionata proseguire con il percorso di allentamento monetario, per cui, a meno di sorprese, il taglio di dicembre è quasi scontato. Il mercato, però ha iniziato a prezzare un taglio da 25 pb ad ogni riunione fino a giugno; uno scenario a nostro avviso eccessivo visto che le pressioni inflattive potrebbero risultare più forti delle attese a inizio 2025".
L’aumento delle attese di tagli per il prossimo anno sta sostenendo il mercato obbligazionario ed in particolare i titoli periferici, anche se il calo dei rendimenti risulta moderato, in quanto controbilanciato dal rialzo che sta avvenendo sui treasury dopo i sorprendenti dati su sussidi e vendite al dettaglio negli USA.
Si indeboliscono le obbligazioni degli Stati Uniti, Treasury Note a dieci anni a 4,09%, +7 punti base.
L'oro ha toccato il nuovo record storico a 2.690 dollari.
Lo spread scende a 119 punti base, livello più basso dal 2021. Un anno fa di questi tempi era oltre i 200 punti base. BTP decennale a 3,39%.
L’euro/dollaro continua la discesa e sta puntando verso 1,08.
L'inflazione nell'area dell'euro è rallentata più di quanto inizialmente riportato. La crescita dei prezzi al consumo è scesa all'1,7% a settembre dal 2,2% del mese precedente, secondo quanto riportato da Eurostat questa mattina. Il consensus era +1,8%.