Wall Street zavorrata dai dazi, in forte calo Apple, Nike e BofA

L'UE prepara una risposta "forte ma proporzionata" alle tariffe di Trump, come sottolineato da von der Leyen, mantenendo aperta la porta al dialogo

La bandiera degli Stati Uniti decorativa su una facciata storica, riflettendo la ricca eredità culturale del paese.

A Wall Street gli indici azionari scendono bruscamente: NASDAQ -4,3%, Dow Jones -3%. S&P500 -3,2%, aprendo la strada al possibile peggior calo dal settembre 2022. Indice dei Magnifici Sette -5,50%.

Le azioni legate al commercio globale sono in forte calo dopo che Trump ha annunciato un dazio minimo del 10% su tutti gli esportatori verso gli USA e tariffe aggiuntive su circa 60 nazioni.

Secondo Bloomberg, saranno proprio gli USA a pagare il prezzo più alto per questa guerra commerciale al resto del mondo. Infatti, le tariffe sembrano destinate a intensificare la recente debolezza di Wall Street, con gli strateghi azionari che stanno già riducendo le previsioni.

I trader si preparano a un periodo difficile di negoziati commerciali, in un contesto economico che mostra segnali di indebolimento.

Secondo Deutsche Bank, le nuove tariffe potrebbero ridurre la crescita economica degli Stati Uniti fino all'1,5% quest'anno e aggiungere un valore simile all'inflazione dei consumatori. Diversi funzionari della Federal Reserve hanno già avvertito questa settimana dei potenziali effetti negativi sull’economia.

"Dato il carattere drammatico di questi movimenti, siamo sempre più preoccupati che il dollaro sia a rischio di una crisi di fiducia più ampia", ha scritto George Saravelos, stratega di Deutsche Bank, citando "un indebolimento generale della fiducia nelle prospettive economiche degli Stati Uniti".

L'UE prepara una risposta "forte ma proporzionata", come sottolineato da von der Leyen, mantenendo aperta la porta al dialogo. Le contromisure in arrivo potrebbero riguardare dazi su prodotti USA come  gomme da masticare, soia, elettrodomestici, manzo, pollame, jeans, moto e bevande alcoliche.

Dati macro

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese a 219mila da 225mila della settimana precedente. 

L'ISM non manifatturiero in marzo è pari a 50,8 punti, in calo rispetto al precedente 53,5 punti (la previsione era 53 punti).

Macrovariabili

L'oro ha segnato un altro record a 3.167 dollari l'oncia in avvio di seduta, ora passa di mano a 3.090 dollari, -1,4%.

Petrolio -6% nell'ipotesi che la domanda globale rallenterà. 

I mercati obbligazionari riflettono le preoccupazioni per gli effetti dei dazi di Trump, con il rendimento dei Treasury a 10 anni in calo di otto punti base, avvicinandosi alla soglia psicologica del 4%.

Btp italiano al 3,76%. Bund tedesco al 2,65%. L'incertezza economica richiede estrema prudenza da parte della BCE, poiché l'aggiunta di barriere commerciali potrebbe far oscillare l'inflazione in entrambe le direzioni.

Cambio Euro/Dollaro a 1,109, sui massimi da ottobre. In due sedute il dollaro ha perso quasi il 3%.

Bitcoin a 82.100 dollari, -4%. 

Titoli sotto la lente a Wall Street

Alibaba -1%. In calo diversi titoli cinesi quotati negli USA, anche Baidu -3%.

Apple -9% è la peggiore tra i Magnifici Sette: -9%. Il presidente Donald Trump ha imposto i dazi americani più alti dell'ultimo secolo. Il produttore di iPhone è particolarmente esposto al rischio tariffario, dato che la Cina è un hub produttivo chiave.

Amazon -6%, Nvidia -5%, Tesla -4,8%, Meta -4,3%, Alphabet -2,8%, Microsoft -2,3%.

Bank of America -8%. In calo diversi titoli della finanza: JPMorgan -3,4%, Wells Fargo -4,4%, Morgan Stanley -4,4%, Goldman Sachs -4,0%, Citigroup -4,1%; anche i titoli crypto sono in calo.

Broadcom -6%. In calo diversi titoli tech: Micron -5,4%, Dell -8,6%, HP -6,3%.

General Motors -1%. In calo diversi titoli automotive: Ford -1,2%, Rivian -3,4%.

Nike -11%Walmart -1%. In calo diversi titoli consumer, anche Deckers Outdoor -12%.


 Redazione

I giornalisti finanziari e gli analisti di Websim