Wall Street sale con i tech, Nvidia +5%, torna giù il dollaro

I negoziati commerciali tra USA e UE sono ora lasciati in una sorta di limbo.
Il Ftse Mib di Milano si avvia a chiudere in ribasso dello 0,4%. Leonardo -2%. Generali -1,5%. Unipol +1,1%. 

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Wall Street è in rialzo nel giorno dello stop ai dazi di Trump arrivato dalla Corte del Commercio Internazionale, tribunale Usa con sede a Manhattan. L'evento ha in qualche modo messo in secondo piano i conti di Nvidia, ritenuti nei giorni passati, il tema forte della settimana.

Nasdaq +0,7%, S&P500 +0,3%.

"Esiste dunque un giudice a Berlino"

La decisione della corte è arrivata in risposta all'azione legale avanzata da 12 stati democratici e da un gruppo di cinque piccole imprese rappresentato dal Liberty Justice Center. La Us Court of International Trade è una corte federale con sede a New York che sovraintende le dispute in materia doganale e di diritti del commercio internazionale. E' composta da nove giudici nominati a vita e, solitamente, i casi sono gestiti da un unico giudice. Quando riguardano però ordini esecutivi o atti del Congresso la decisione è spesso presa da un collegio di tre giudici, come accaduto nel caso dei dazi. I ricorsi contro le sue decisioni sono presentati alla Corte d'Appello per il circuito federale e possono arrivare fino alla Corte Suprema.

La guerra commerciale non è finita

"I negoziati commerciali sono ora lasciati in una sorta di limbo, poiché è difficile capire come Trump possa giustificare l'imposizione di dazi quando non è chiaro se abbia i mezzi legali per farlo. Una preoccupazione per i mercati sarà che la sentenza prolunghi potenzialmente il periodo di incertezza, poiché qualsiasi aggiramento legale richiederà tempo e l'incoraggiamento dei partner commerciali ottenuto con la sentenza, potrebbe sabotare le possibilità di concludere accordi commerciali prima della scadenza del 9 luglio", scrive in un commento Matthew Ryan, Head of Market Strategy di Ebury.

Europa

Il Ftse Mib di Milano si avvia a chiudere in ribasso dello 0,4%. Leonardo -2%. Generali -1,5%. Unipol +1,1%.
Dax di Francoforte -0,3%.

Dati macro

Il Pil Usa annualizzato trimestre su trimestre ha registrato un calo del -0,2%, da -0,3% del periodo precedente e quanto stimato dagli economisti. 

Il consumo personale sale del +1,2%, in rallentamento rispetto al +1,8% del periodo precedente, e sotto le previsioni di +1,7%.

Le nuove richieste settimanali di disoccupazione sono state pari a 240.000, in aumento rispetto al dato precedente revisionato (226.000) e peggio delle stime (230.000). 

Le vendite in corso di abitazioni del mese di aprile sono scese del -6,3%, dal +5,5% del periodo precedente (revisionato), e peggio delle stime del -1%.

Macrovariabili 

Bond. Rendimento Treasury decennale in calo a 4,43%, -4 punti base. Bund tedesco al 2,51%, -3 punti base. BTP Italiano al 3,49%. Spread a 98 punti base. 

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  • Oro a 3.317 dollari l'oncia, +1%. Tornano gli acquisti in virtù dei segnali di rallentamento dell'economia Usa. 
  • Petrolio WTI in calo del -1% a 61,19 dollari l'oncia. Gas in calo del 3% in Europa.
  • Cambio Euro Dollaro in salita dello 0,5% a 1,135. 
  • Bitcoin a 108.490 dollari, +1,5%. 

Titoli sotto la lente a Wall Street 

Best Buy -2%. Ha tagliato la guidance annuale sulle vendite e sui profitti a causa dei dazi, che hanno aumentato i costi dei prodotti elettronici. Il trimestre si è chiuso con un utile per azione rettificato pari a 1,15 dollari, sopra le attese di 1,09 dollari. I ricavi hanno raggiunto 8,77 miliardi, attese a 8,81 miliardi. 

Foot Locker - Il bilancio trimestrale vede utili e ricavi in calo a causa della diminuzione dei clienti. Le vendite comparabili sono scese di circa il -3%. La società ha in corso la fusione con DICK’S Sporting Goods. 

HP -8%. I tre mesi si sono chiusi con ricavi pari a 13,22 miliardi di dollari, superiori alle attese. Tuttavia, la guidance fornita dalla società è stata deludente. 

Magnifiche sette. Alphabet +2%. Amazon +3%. Apple +3%. Meta +2%. Microsoft +1%. Nvidia +5%. Tesla +3%.

Nvidia +5%. Nel primo trimestre, il produttore di chip per AI ha battuto le stime  grazie a un impatto inferiore del previsto dei dazi americani all'esportazione dei suoi chip verso la Cina. Le restrizioni, che alla fine sono state annullate, hanno comunque lievemente danneggiato il gruppo. Il risultato netto è stato pari a 18,8 miliardi di dollari. Il fatturato ammonta a 44,1 miliardi, +69% su base annua, sopra i 43,3 miliardi stimati. In rialzo anche altri titoli del settore semiconduttori, Advanced Micro Devices +3%. 

Salesforce +1%. La società ha alzato le stime di vendita annuali. I ricavi trimestrali sono stati pari a 9,8 miliardi di dollari, +8% su base annua, sopra le attese di 9,7 miliardi.  


Marino Masotti

Caporedattore