Wall Street in rosso, per Ford e Mattel è allarme dazi, faro sulla FED
A marzo, negli States le importazioni di beni di consumo sono cresciute con la maggiore impennata mai registrata

Wall Street affossata dalle tensioni commerciali. S&P 500 -0,8% e Nasdaq 100 -1%. Dow Jones -0,7%.
Indice Magnifici Sette -1,2%.
Una serie di dichiarazioni aziendali ha rafforzato le preoccupazioni sull’impatto negativo della guerra commerciale sulle imprese e sull’economia mondiale. Sembra dunque sulla via dell'esaurimento il recente slancio di ottimismo, alimentato da alcune concessioni commerciali degli Stati Uniti.
Secondo Mohit Kumar, capo economista e stratega di Jefferies International, "i mercati hanno già scontato tutti i possibili benefici di breve termine su questo fronte e si stanno preparando a un rallentamento economico. La nostra visione è di utilizzare il recente rally per ridurre l’esposizione agli Stati Uniti. Prevediamo un certo rallentamento nei dati economici avvicinandoci a giugno, quando inizieranno a manifestarsi gli effetti dei dazi".
L’Unione Europea potrebbe imporre nuovi dazi su circa 100 miliardi di euro (113 miliardi di dollari) di beni statunitensi nel caso in cui i negoziati commerciali in corso falliscano, secondo fonti informate citate da Bloomberg News.
Germania. Friedrich Merz, esponente della CDU, non ha ottenuto la maggioranza per diventare Cancelliere della Germania. Si terrà a breve una seconda votazione, durante il quale il governo riceverà prevedibilmente la fiducia necessaria. Tuttavia, la mancata proclamazione al primo turno rimane un evento denso di significato politico.
Macro
Nel frattempo, in ambito macro, la bilancia commerciale USA di marzo si è attestata a -140,5 miliardi di dollari (previsioni per -137,2 miliardi di dollari). Le aziende hanno accelerato le importazioni di prodotti - inclusi i farmaci - in previsione dell'introduzione dei dazi. Le importazioni di beni di consumo sono cresciute con la maggiore impennata mai registrata.
FED
Gli investitori attendono la decisione di politica monetaria della Federal Reserve prevista per domani. La banca centrale dovrebbe mantenere i tassi invariati, nonostante le pressioni di Trump e le preoccupazioni per un rallentamento economico indotto dai dazi.
Il petrolio rimbalza dai minimi
WTI +2,4% a 58,4 dollari il barile. La Russia sta considerando di cambiare il suo meccanismo di formazione del bilancio, probabilmente in risposta alla diminuzione delle entrate petrolifere: lo riporta Bloomberg. Il Cremlino sembra così attrezzarsi in caso di prezzi del greggio bassi per parecchio tempo. L'agenzia riporta che il governo di Mosca potrebbe ridurre la soglia della cosiddetta regola di bilancio a circa 50 dollari al barile, dagli attuali 60, a partire dal prossimo anno. La Russia ha usato a lungo questa norma come una sorta di assicurazione contro il calo dei prezzi del petrolio: il meccanismo consente allo Stato di trasferire le entrate energetiche in eccesso al Fondo per il Benessere Nazionale quando il greggio tipo Ural costa più di 60 dollari al barile.
Oro +1% a 3.365 dollari l'oncia, ieri +2,8%.
Il rendimento dei Treasury a 10 anni sale di 2 punti base al 4,36%.
Titoli sotto la lente a Wall Street
Magnificent Seven: Amazon -0,9%, Nvidia -1,4%, Meta -1,2%, Microsoft -0,7%, Apple -0,4%, Alphabet -0,8%. Tesla scende dell’1,6% poiché le vendite continuano a calare nei principali mercati europei dell’auto elettrica ad aprile, nonostante il lancio della versione aggiornata del suo modello più popolare.
DoorDash -3% mentre l’azienda ha annunciato l’acquisto di SevenRooms per 1,2 miliardi di dollari e Deliveroo per 3,9 miliardi, ampliando la propria presenza e servizi a livello globale.
Ford -2% dopo aver sospeso le previsioni finanziarie per l’intero anno e dichiarato che i dazi imposti dal presidente Trump peseranno sugli utili, unendosi ai concorrenti colpiti dalla volatilità delle politiche commerciali globali. Segnalato un impatto totale da dazi di circa 2,5 miliardi di dollari sugli utili del 2025.
Hims & Hers Health -1%. Le previsioni per i ricavi del secondo trimestre sono risultate inferiori alle attese, tra 530 e 550 milioni di dollari, rispetto ai 564,6 milioni stimati dagli analisti interpellati da FactSet.
Ichor -15% dopo aver deluso sui margini lordi, legati alla produzione di sottosistemi per la consegna di fluidi destinati all’industria dei semiconduttori.
Mattel -2,5% dopo che la direzione ha sospeso la guidance per l’intero 2025 a causa dell’incertezza legata ai dazi doganali.
Palantir Technologies -7% dopo aver pubblicato risultati finanziari inferiori alle aspettative degli investitori.
SolarEdge +13% grazie a previsioni di ricavi per il secondo trimestre superiori alle stime medie degli analisti.
Vertex Pharmaceuticals -2% a causa di risultati trimestrali deludenti. L’utile rettificato è stato di 4,06 dollari per azione, sotto la previsione di 4,32 dollari secondo LSEG. Anche i ricavi, pari a 2,77 miliardi, sono stati inferiori alle stime di 2,85 miliardi.
WeRide, con azioni quotate negli USA, guadagna il 12% dopo la notizia che Uber Technologies sta ampliando la partnership con l’azienda cinese nei veicoli autonomi.