Wall Street contrastata prima della Fed, in ribasso Piazza Affari
La borsa di Milano si avvia a chiudere in calo. Indice Ftse Mib -1,3%. Unicredit perde il 3,5%, Leonardo il 2,7%, Ferrari il 2,5%. In rialzo Nexi +2%. Sulla parità il Dax di Francoforte

La borsa degli Stati Uniti è contrastata in attesa dell'evento più importante della settimana, ovvero le comunicazioni di politica monetaria della Federal Reserve, che arriveranno nel corso della giornata.
Nasdaq -0,35, Dow Jones +0,5%, S&P500 piatto.
In ambito macro, giungono dati negativi ad agosto dal mercato edilizio americano. Secondo il Dipartimento del Commercio statunitense, i nuovi cantieri avviati hanno registrato una flessione dell'8,5%, attestandosi a 1,307 milioni di unità, dopo l'aumento del 3,4% registrato a luglio (dato rivisto da +5,2%) e rispetto ai 1,370 milioni attesi dagli analisti.
Secondo i dati dell'indagine settimanale sulle richieste di mutuo ipotecario condotta dalla Mortgage Bankers Association (MBA) per la settimana terminata il 12 settembre, le richieste di mutuo ipotecario sono aumentate del 29,7% rispetto alla settimana precedente, che aveva a sua volta registrato un +9,2%.
La Fed ha solo un'opzione: il taglio tassi
Il taglio da un quarto di punto percentuale è dato per certo, per il mercato è più che una certezza, è come se ci fosse già stato.
L’attenzione deve quindi spostarsi su altri aspetti dell’appuntamento di oggi. Per l'economista di Jefferies Mohit Kumar bisogna prestare attenzione ai passaggi del comunicato sul rallentamento del mercato del lavoro, più enfasi ci sarà sul tema e più chiara sarà la direzione del taglio tassi nei prossimi mesi. Non dovrebbero essere elementi di rilievo i passaggi del comunicato sull’inflazione.
"La Fed taglia perché non può più non farlo: il lavoro rallenta, i consumi si indeboliscono e ignorare i segnali rischierebbe di innescare una spirale negativa" - scrive Gabriel Debach di eToro - Il prezzo è chiaro: ogni taglio riduce lo spazio di manovra se i dazi dovessero trasformare l’attuale spinta sui prezzi in un’inflazione persistente. Powell oggi non deve solo annunciare un -25 bps, deve convincere che la Fed resta arbitro indipendente in un gioco in cui il pubblico politico urla sempre più forte.
Il mercato applaudirà finché la sceneggiatura resta confermata: tre tagli entro fine anno, gradualità, inflazione letta come un effetto temporaneo dei dazi. Ma basta un dot-plot che rallenta il sentiero, un SEP che alza le proiezioni inflattive o un aumento dei dissensi interni, e il taglio rischia di trasformarsi da assicurazione in segnale di debolezza".
Europa
La borsa di Milano si avvia a chiudere in calo. Indice Ftse Mib -1,3%. Unicredit perde il 3,5%, Leonardo il 2,7%, Ferrari il 2,5%. In rialzo Nexi +2%.
Le altre piazze azionarie dell'Europa sono intorno alla parità. Dax di Francoforte+0,1%. L'indice Stoxx 600 perde lo 0,1%. Puma è il miglior titolo dell'indice, +12%: secondo indiscrezioni, un consorzio di investitori sarebbe interessato alla quota del 29% detenuta dalla famiglia Pinault.
Macrovariabili
Oro -0,2% a 3.687 dollari l'oncia, all'indomani del record.
Petrolio (West Texas Intermediate): -0,3% a 64,3 dollari al barile, dopo tre sedute di rialzo. Le scorte di greggio degli Stati Uniti sono scese di poco più di nove milioni di barili.
Rendimento Treasury decennale poco mosso al 4,02%. BTP decennale a 3,46%.
Euro/dollaro: -0,2% a 1,185, sui massimi degli ultimi quattro anni. La crescita dei salari soggetti a contrattazione collettiva nell'area euro è in rallentamento, con una frenata al 3,2% nel 2025 dopo il 4,6% dell'anno precedente tenendo conto dei pagamenti una tantum. Lo riferisce la Bce nel suo wage tracker che monitora gli andamenti salariali. "Il trend al ribasso del wage tracker anticipatore riflette in parte l'impatto meccanico dei forti pagamenti una tantum" erogati nel 2024, e l'anticipazione al 2024 degli aumenti in diversi settori, si legge in una nota della banca centrale. Escludendo i pagamenti una tantum il wage tracker rallenta dal 4,1% del 2024 al 3,8% del 2025.
Bitcoin in calo dell'1% a 115.600 dollari circa.
Titoli sotto la lente
Alibaba. Le azioni quotate negli USA del gigante cinese dell’e-commerce salgono del +1,3% dopo che i media statali cinesi hanno riportato che l’azienda ha acquisito un cliente importante, China Unicom, per i suoi chip di intelligenza artificiale.
Baidu +7%. Il rialzo segue l’upgrade da parte di Arete Research Services delle American depositary receipts di Baidu da “sell” a “buy”, citando un outlook positivo per i ricavi dai chip AI e dal cloud computing.
General Mills -1%. La società alimentare ha riportato i risultati del primo trimestre fiscale, gli utili hanno battuto le attese ma i dati sulle vendite organiche non hanno suscitato entusiasmo.
Netflix +1,2% dopo un upgrade da “hold” a “buy” da parte di Loop Capital, che ha sottolineato come Netflix abbia vinto la guerra dello streaming grazie ai suoi contenuti di qualità e prevede margini a lungo termine più elevati grazie ai ricavi generati dai contenuti.
Nvidia -2%. Secondo indiscrezioni, il regolatore di internet della Cina ha vietato alle principali aziende tecnologiche del paese di acquistare i suoi chip per l'intelligenza artificiale, si tratta dei prodotti h20, quelli che la casa aveva già rivisto e modificato, in modo da non incorrere nelle limitazioni poste dalla autorità degli Stati Uniti. L'Amministrazione del cyberspazio della Cina ha detto alla società madre di TikTok, ByteDance, al colosso dell'e-commerce Alibaba e ad altri di interrompere i test e gli ordini dell'RTX Pro 6000D, riporta il Financial Times.
Oracle -2%. L'azienda dei data base è la capofila della cordata di investitori che rileverà le attività negli Stati Uniti di TikTok, lo scrive il Wall Street Journal.
Tesla -1,5%, dopo sei sedute consecutive di rialzo.
Workday, +11%. Nel capitale dell'azienda dei sistemi software per la gestione del capitale umano è entrato l'investitore attivista Elliott Investment Management, la sua partecipazione vale circa 2 miliardi di dollari. Elliott si presentato con la faccia buona, con tante lodi per l'amministratore delegato di Workday, Carl Eschenbach e altri complimenti: Workday è "un'unica franchigia software con un potenziale di crescita da leader del settore, una fidelizzazione della clientela di prim'ordine e un team di gestione comprovato."