Wall Street a geometria variabile dopo l'inflazione, su il Nasdaq giù il Dow Jones
L’inflazione di febbraio, più bassa del previsto, ha spinto le azioni al rialzo. Tuttavia, non è stata cancellata la preoccupazione che le politiche commerciali possano compromettere la crescita

Wall Street in rialzo con due indici su tre dopo l'uscita dei dati sull'inflazione e la pesante chiusura di ieri provocata dalle nuove dichiarazioni sui dazi di Donald Trump.
S&P 500 +0,4%, Nasdaq +1%, Dow Jones -0,3%.
L’inflazione di febbraio, più bassa del previsto, ha spinto le azioni al rialzo. Tuttavia, non è stata cancellata la preoccupazione che le politiche commerciali del governo possano compromettere la crescita economica degli Stati Uniti. Il dato "è un buon segnale" ma "il mercato inizia a prepararsi a un possibile ritorno dell’inflazione dovuto ai dazi", ha affermato Skyler Weinand di Regan Capital.
I timori sono legati al possibile aumento dei prezzi di vari beni, dagli alimentari all'abbigliamento, mettendo alla prova la resilienza dei consumatori e dell’economia in generale.
"Il dato odierno sui prezzi al consumo, più basso del previsto, è stato una boccata d'aria fresca, ma nessuno dovrebbe aspettarsi che la Fed inizi a tagliare i tassi immediatamente", ha dichiarato Ellen Zentner di Morgan Stanley Wealth Management. "La Fed ha adottato un approccio di attesa e osservazione e, data l’incertezza sull’impatto della politica commerciale e dell’immigrazione sull’economia, vorrà vedere più di un solo mese di dati favorevoli sull’inflazione".
Dati macro
L'inflazione Usa di febbraio, anno su anno, è cresciuta del +2,8%, in calo rispetto al dato precedente (3%) e meglio delle attese (2,9%).
Il dato core, che esclude gli alimentari e l'energia, scende al +3,1%, dal +3,3% di gennaio, attese +3,2%. Si tratta del livello più basso dall'aprile 2021.
Il dato mensile vede un calo dal +0,5% al +0,2%, attese +0,3%. Dato core: scende dal +0,4% al +0,2% (attese +0,3%).
Le nuove richieste settimanali di ipoteche sono aumentate del +11,2%, meno del periodo precedente (+20,4%).
Macrovariabili
Petrolio +1,4%.
Oro +0,2% a 2.919 dollari l'oncia.
Gas Naturale UE (TTF) -2% a 42 euro/mwh.
Rendimento BTP decennale al 3,98%. Bund al 2,88%, +3 punti base. Spread in calo a 110 punti base.
Treasury decennale al 4,31%, +4 punti base dopo l'inflazione.
Euro dollaro a 1,089, -0,2%.
Bitcoin -0,5% a 82.400 dollari.
Titoli sotto la lente a Wall Street
Alcoa +2%, Nucor +1%. Le società siderurgiche beneficiano dei dazi voluti da Trump sui metalli in arrivo dal Canada.
Apple poco mossa. Morgan Stanley ha tagliato il target price a 252 da 275 dollari.
Crocs +3,2% dopo che Loop Capital ha aggiornato il rating da "hold" a "buy". Secondo Loop, la valutazione del titolo è interessante e rappresenta un’opportunità di ingresso nel contesto della volatilità del mercato legata all’incertezza sui dazi.
Groupon +30% dopo che le previsioni sui ricavi annuali dell’azienda hanno superato le aspettative di Wall Street. Groupon ha fornito una guidance compresa tra 493 e 500 milioni di dollari, superando la previsione di consenso di 491,5 milioni stimata dagli analisti di FactSet. L’azienda ha inoltre registrato ricavi del quarto trimestre superiori alle attese del mercato.
Intel +8%. Taiwan Semiconductor avrebbe Nvidia, Advanced Micro Devices e Broadcom per proporre la costituzione di una joint venture riguardante la divisione di fonderia della società.
Nvidia +3%.
Novo Nordisk -4%.
PepsiCo Il titolo del gigante degli snack e delle bevande ha subito una lieve flessione dopo essere stato declassato da "buy" a "hold" da Jefferies.
Salesforce +1%. Ha annunciato un piano quinquennale di investimenti a Singapore, del valore di 1 miliardo di dollari.
Tesla +3,6% Il presidente Donald Trump ha segnalato la sua intenzione di acquistare una Tesla e Morgan Stanley ha consigliato di comprare le azioni durante il ribasso. Tuttavia, lunedì il titolo ha registrato la sua peggiore sessione dal 2020, con un crollo di oltre il 15%.