L'escalation Israele-Iran fa paura, scendono i future USA, sale il petrolio

Titoli solari in forte calo dopo che i Repubblicani al Senato hanno presentato un disegno di legge che colpisce gli incentivi fiscali per la transizione green

La Statua della Libertà che accoglie i visitatori con il suo messaggio di libertà e speranza

I future azionari scendono a Wall Street. Nasdaq e S&P 500 calano dello 0,4%.

Il sentiment di mercato è peggiorato a causa dei timori di un’escalation nella guerra tra Israele e Iran, dopo che il presidente Donald Trump ha ridimensionato le possibilità di un cessate il fuoco. Una dinamica che ha fatto tornare gli investitori sul petrolio, facendolo riemergere come fonte d'inflazione.

In merito al calo dell'azionario, Alexandre Baradez, chief market analyst di IG (Parigi), è stato chiaro: "Il movimento ribassista di oggi, innescato da Trump, potrebbe durare alcuni giorni o perfino settimane. I progressi sui negoziati commerciali sono pochi e ora si aggiunge anche il rischio geopolitico. Non vedo un'ondata di vendite, ma la volatilità (VIX) potrebbe salire".

Il rischio di un'inflazione alimentata dal petrolio, inoltre, aumenta l’incertezza per le banche centrali. Gli investitori attenderanno le parole del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che parlerà domani, per capire quali saranno le prossime mosse dell'istituto.

Macro. Le vendite retail di maggio sono calate dello 0,9% su base mensile. Le attese erano pari a -0,6%.

Macrovariabili

Il Brent sale dell’1,8%, portando l’aumento del greggio da inizio conflitto a oltre il 7%.

I rendimenti dei Treasury USA sono in calo su tutta la curva. Decennale al 4,39%.

Il dollaro rimane pressoché stabile.

Titoli sotto la lente a Wall Street

Titoli solari in forte calo dopo che i Repubblicani al Senato hanno presentato un disegno di legge che colpisce gli incentivi fiscali per la transizione green. Enphase Energy -17%, Sunrun -27%.

Lennar Il titolo del costruttore edilizio sale del 2,5% dopo aver riportato ricavi migliori delle attese per il secondo trimestre fiscale: 8,38 miliardi di dollari contro un consensus FactSet di 8,18 miliardi.

Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, scende dello 0,3%. Il gruppo sta puntando di più sulla pubblicità generata con l’AI per renderla più economica e accessibile agli inserzionisti.

Microsoft -1% dopo che il Wall Street Journal, citando fonti informate, ha riferito che le tensioni con OpenAI riguardo alla loro collaborazione sull’intelligenza artificiale sono ormai alle stelle.

T-Mobile US -4,4% dopo che Bloomberg e Reuters hanno riferito che SoftBank ha venduto 21,5 milioni di azioni T-Mobile in una vendita notturna non registrata, al prezzo di 224 dollari per azione.

Verve Therapeutics +77% dopo che l’azienda di gene editing ha accettato di essere acquisita da Eli Lilly per 10,50 dollari per azione, con un premio del 67,5% rispetto al prezzo di chiusura precedente. L’accordo, dal valore massimo di 1,3 miliardi di dollari, dovrebbe chiudersi nel terzo trimestre. Le azioni Eli Lilly sono in leggero calo.


 Redazione

I giornalisti finanziari e gli analisti di Websim