Tutte le borse pagano dazio, anche Wall Street. Corsa ai beni rifugio

"Il paziente è sopravvissuto e sta guarendo, la prognosi è che il paziente sarà molto più forte, più grande, migliore e più resiliente che mai prima. Rendiamo l'America di nuovo grande!!!" (Trump)

La bandiera degli Stati Uniti decorativa su una facciata storica, riflettendo la ricca eredità culturale del paese.

I dazi di Trump potranno anche essere l'inizio dell'età dell'oro per gli Stati Uniti, ma la prima reazione di Wall Street è del tutto negativa.

Il NASDAQ perde il -4,7%, Dow Jones -3,5%. S&P500 -3,9%. In questo momento, è il peggior calo giornaliero dal settembre 2022. 

Cade l'indice dei Magnifici Sette dell'high tech: -5,50%.

Sale la volatilità, indice VIX sulle variazioni delle opzioni, +27% a 28 punti, poco sotto i massimi toccati a metà mese.

"L'intervento è finito! Il paziente è sopravvissuto e sta guarendo, la prognosi è che il paziente sarà molto più forte, più grande, migliore e più resiliente che mai prima. Rendiamo l'America di nuovo grande!!!". Lo ha scritto Donald Trump su Truth all'indomani
dell'annuncio sui dazi.

Gli Stati Uniti pagano dazio  

Secondo Bloomberg, saranno le società USA a pagare il prezzo più alto della guerra commerciale dichiarata dagli Stati Uniti al resto del mondo, per questa ragione, alcuni strategist stanno riducendo i target dell'S&P500 per fine anno.

Secondo Deutsche Bank, le nuove tariffe potrebbero ridurre la crescita economica degli Stati Uniti fino all'1,5% quest'anno e aggiungere un valore simile all'inflazione dei consumatori. Diversi funzionari della Federal Reserve hanno già avvertito questa settimana dei potenziali effetti negativi sull’economia.

"Dato il carattere drammatico di questi movimenti, siamo sempre più preoccupati che il dollaro sia a rischio di una crisi di fiducia più ampia", ha scritto George Saravelos, stratega di Deutsche Bank, citando "un indebolimento generale della fiducia nelle prospettive economiche degli Stati Uniti".

Il Messico tratta

La presidente Claudia Sheinbaum ha celebrato l'esenzione del Paese latinoamericano dai dazi reciproci annunciati ieri dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la conferma della validità dell'Accordo di libero scambio nordamericano (Usmca). Il capo dello Stato ha sottolineato che il suo governo continua a negoziare nel quadro dei dazi globali imposti su automobili, acciaio e alluminio e che il ministro dell'Economia Marcelo Ebrard si recherà a Washington la prossima settimana per dare seguito ai colloqui. Quest'ultimo ha dichiarato che nei prossimi 40 giorni cercherà di ottenere condizioni preferenziali per il Messico nell'ambito delle tariffe globali, applicate a tutti i Paesi, per veicoli finiti, acciaio e alluminio.

L'Europa prepara una risposta 

Tutte in calo le borse nelle battute finali. Indice FtseMib di Milano -3,3%. Dax di Francoforte -2,8%.

Francia e Germania stanno spingendo per una reazione energica alle misure tariffarie di Trump, in quanto potrebbe rafforzare la posizione negoziale dell'UE quando inizierà la trattativa.

Bloomberg scrive che il Presidente francese Emmanuel Macron ritiene che l'Unione Europea dovrebbe rispondere con ritorsioni di vario genere, tra cui, anche alcune riguardanti l'acquisto di tecnologie e servizi statunitensi. Trump ha ripetuto ieri che i 27 Stati membri "ci fregano", per cui, bisogna procedere con dazi al 20%.

"La decisione di ieri sera è paragonabile alla guerra di aggressione contro l'Ucraina", ha dichiarato giovedì a Berlino il vice cancelliere uscente della Germania, Robert Habeck. "L'entità e la determinazione della risposta devono essere commisurate".

La portavoce del governo francese Sophie Primas ha dichiarato alla radio RTL che la Commissione europea, che gestisce le questioni commerciali per l'UE, potrebbe applicare una tassa sui servizi digitali alle società statunitensi entro la fine di aprile. Gli Stati Uniti hanno una tassa sul commercio dei servizi.

Dati macro

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese a 219mila da 225mila della settimana precedente. 

L'indice ISM dei servizi scende più del previsto a 50,4 punti in marzo, livello che non vedeva da giugno dell'anno scorso. Il consensus era 52,9 e in febbraio la lettura era stata 53,5. L'indice delle aspettative sull'occupazione scende di 7,7 punti, una variazione mai vista dai tempi della pandemia, arrivando a toccare i minimi dal 2023 a 46,2, molto più in basso di quel che si aspettava il consensus. 

Macrovariabili

L'oro ha segnato un altro record a 3.167 dollari l'oncia in avvio di seduta, ora passa di mano a 3.110 dollari, -1%.

Crolla il petrolio, WTI -7,6% a 66 dollari il barile nell'ipotesi che la domanda globale rallenterà. 

I mercati obbligazionari riflettono le preoccupazioni per gli effetti dei dazi di Trump, con il rendimento dei Treasury a 10 anni in calo di otto punti base, avvicinandosi alla soglia psicologica del 4%, da

Btp italiano al 3,76%. Bund tedesco al 2,65%. L'incertezza economica richiede estrema prudenza da parte della BCE, poiché l'aggiunta di barriere commerciali potrebbe far oscillare l'inflazione in entrambe le direzioni.

Cambio Euro/Dollaro a 1,109, sui massimi da ottobre. In due sedute il dollaro ha perso quasi il 3%.

Bitcoin a 81.800 dollari, -4,5%. 

Titoli a Piazza Affari

Banco BPM   -5%.

Bper Banca -6%

Campari -1%. 

Eni -4,4%.

Stellantis -7%.

Snam e Terna +3,5%.

Tim. +1%. 

Unicredit -6,5%.

Titoli a Wall Street

Alibaba -1%. In calo diversi titoli cinesi quotati negli USA, anche Baidu -3%.

Apple -9% è la peggiore tra i Magnifici Sette: -9%. Il presidente Donald Trump ha imposto i dazi americani più alti dell'ultimo secolo. Il produttore di iPhone è particolarmente esposto al rischio tariffario, dato che la Cina è un hub produttivo chiave.

Amazon -6%, Nvidia -5%, Tesla -4,8%, Meta -4,3%, Alphabet -2,8%, Microsoft -2,3%.

Bank of America -8%. In calo diversi titoli della finanza: JPMorgan -3,4%, Wells Fargo -4,4%, Morgan Stanley -4,4%, Goldman Sachs -4,0%, Citigroup -4,1%; anche i titoli crypto sono in calo.

Broadcom -6%. In calo diversi titoli tech: Micron -5,4%, Dell -8,6%, HP -6,3%.

General Motors -1%. In calo diversi titoli automotive: Ford -1,2%, Rivian -3,4%.

Nike -11%Walmart solo -1%. In calo diversi titoli consumer, anche Deckers Outdoor -12%.


Marino Masotti

Caporedattore